Non è facile portare certi cognomi. Anche se a prima vista, il cognome Iapichino non può dire tantissimo alla nouvelle vague degli aficionados dell’atletica leggera. Gianni Iapichino chi era costui? Eccovi la riposta: 5,70 nell’asta. Esattamente a Helsinki nel 1994 durante i Campionati Europei. Gianni è stato più volte campione italiano della specialità oltre ad essere un buon specialista delle prove multiple. L’azzurro quando volteggiava verso il cielo cercando di salire sempre più in alto incontra tale Fiona May da Slough. Mai sentito questo nome? Penso proprio di sì.
E’ proprio lei Fiona nazionale, che ha rimpinguato il medagliere azzurro olimpico e mondiale del salto in lungo. Un personaggio dal carattere forte, capace di attirare grandi consensi come atleta, seppur dietro a svolazzamenti umorali del suo carattere, degni a ogni buon conto degli atleti fuoriclasse. Tra i due nasce un idillio, che poi sfocia in matrimonio. Nasce Larissa Iapichino, che chi scrive ricorda di aver vista in carrozzina: un batuffolo dalla pelle ambrata a bordo pista (penso sia stato a Pavia), con mamma Fiona già pronta a calzare le scarpe chiodate per i balzi sulle piste italiane e mondiali.
Passa il tempo e Larissa Iapichino, capelli lunghi e dicono grinta da vendere (chissà a chi assomiglia!) si fa vedere sui campi di atletica. Fiona un paio d’anni fa mostra durante un pranzo ai convenuti (io tra questi) le immagini di Larissa che fa suoi gli ostacoli alti, esibisce il filmato dal suo smartphone con grande orgoglio materno. Nel 2016 Larissa Iapichino vince il titolo italiano cadette nei 300 metri. Il fine settimana scorso sale agli onori delle cronache (visti i quotidiani sportivi e non) per un gran balzo nel lungo, atterrando nella sabbia a 6,12, per una quindicenne non male, specie se si pensa che la gara era nel contesto di un pentathlon sulla pista indoor di Padova. Larissa si è migliorata di 18 cm. La gara di prove multiple l’ha vinta con 3707 punti primato nazionale under 16. Buon sangue non mente.