Emergenza clima: il video di Patagonia

Emergenza clima: il video di Patagonia

23 Settembre, 2019
Patagonia
Emergenza clima: Il mondo delle discipline outdoor è tra i più sensibili al problema del surriscaldamento.
Patagonia e Haglöfs hanno chiuso e chiuderanno i propri store per favorire la partecipazione dei dipendenti alla mobilitazione dei “Friday for Future”, che in Italia è in programma venerdì 27 settembre. Patagonia, inoltre, ha lanciato una campagna pubblicitaria incentrata su un video dedicato agli attivisti che ci “mettono la faccia”.

Il “Climate strike” ha davvero fatto centro. Nel fine settimana aperto dal “Friday for Future” di venerdì 20 settembre si calcola che circa 4 milioni di persone, in prevalenza giovani, siano scesi in piazza in 163 Paesi del mondo per chiedere ai capi di governo interventi concreti e urgenti verso l’emergenza ambientale.
New York ha rappresentato l’epicentro della mobilitazione: 60.000 persone hanno manifestato nella Grande Mela e una loro delegazione, con a capo Greta Thunberg, anima e simbolo del movimento, è stata poi ricevuta alle Nazioni Unite direttamente dal segretario generale ONU, Antonio Guterres, nell’ambito del vertice sul clima che culmina lunedì 23 settembre con gli interventi dei leader dei 60 Paesi ammessi, Italia compresa.

Le aziende outdoor sensibili al problema

Il mondo delle discipline outdoor è tra i più sensibili all’emergenza clima: alpinisti, ma anche escursionisti e trail runner, toccano con mano, nel corso delle loro attività, gli effetti del surriscaldamento del Pianeta.
Due aziende del settore, in particolare, Patagonia e Haglöfs, si sono fatte parte attiva della mobilitazione chiudendo per un giorno i propri store per favorire la partecipazione dei dipendenti alle manifestazioni, che in Italia avranno luogo venerdì 27 settembre.

Il video di Patagonia

L’adesione di Patagonia alla mobilitazione si è tradotta anche in una campagna pubblicitaria, incentrata soprattutto in un video, basato su ritratti fotografici di giovani attivisti su cui compare lo slogan “Facing extinction”. Si tratta dei volti di coloro che stanno affrontando la crisi climatica globale “mettendoci la faccia”, scioperando pacificamente, protestando e invitando i politici ad agire. Il video culmina con il messaggio: “Dobbiamo prendere dei provvedimenti per il clima adesso perché, senza dei cambiamenti radicali, gli esseri umani rischiano di finire nella lista delle specie in estinzione.”
Tutte le strutture e gli store di Patagonia in Europa, inoltre, sono rimasti chiusi venerdì 20 settembre per consentire ai dipendenti di partecipare alle manifestazioni per il clima. Fanno eccezione le unità aziendali e i negozi monomarca di Olanda e Italia, che chiuderanno il 27 settembre, e quelli della Svizzera, che aderirà allo sciopero il 28 settembre.

L’adesione di Haglöfs

Anche Haglöfs ha aderito allo “sciopero” nella giornata di venerdì 20 settembre, dichiarando di aver così dato inizio a una settimana di sensibilizzazione a sostegno degli attivisti del movimento “School strike for climate”. Il messaggio dell’azienda svedese, che da oltre 100 anni produce abbigliamento tecnico e attrezzatura per la montagna e l’outdoor, è che “A partecipare non devono essere solo gli studenti, ma tutti devono avere la possibilità di uscire di casa e dal proprio posto di lavoro per unirsi a una grande, pacifica protesta che mette l’accento sull’urgenza del problema del cambiamento climatico”. Haglöfs, inoltre, traduce il proprio impegno per la salvaguardia del clima anche nella produzione della “Nengal Mid Hood”, una giacca imbottita realizzata con materiali creati da “ghost nets”, reti da pesca usate, ritrovate negli oceani.

 

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