I due giorni che sconvolsero il mondo della maratona li lasciamo riposare e decantare e aspettiamo si calmi tutto il mondo che si esprime sui “social”. In questi due giorni se ne sono lette davvero tante.
Chi scrive nell’ultimo fine settimana ha seguito due appuntamenti su strada, tra i più antichi: sabato il Giro di Rovereto (72 edizioni), domenica il Giro di Pettinengo (Biella) con 49. Il Giro trentino è un cammeo incastonato tra il Palio della Quercia, il più antico meeting d’Italia e il Cross della Vallagarina in calendario il prossimo 19 gennaio. Tutte queste manifestazioni hanno una lunga storia da raccontare e una di queste mi è stata narrata dall’attuale presidente dell’US Quercia di Rovereto, Carlo Giordani, benemerito sodalizio, che allestisce le tre manifestazioni sopraindicate. Uno di questi fatti assai singolari è tornato a rivivere dopo 38 anni. Il protagonista dell’episodio niente di meno che Edwin Moses, in Italia per il Festival dello Sport organizzato da “La Gazzetta dello Sport” a Trento.
Edwin Moses, statunitense nato nel 1955, è stato il più grande quattrocentista a ostacoli di sempre. Ricordo brevemente i suoi titoli: campione olimpico nel 1976 e 1984, nel 1980 in seguito al boicottaggio Usa non prese parte ai Giochi di Mosca. Campione mondiale a Helsinki ‘83 e Roma ’87. Tra il 1977 e il 1987 vinse 107 finali consecutive, oltre a quattro record del mondo. Uno di questi fu stabilito a Milano nella mitica “Notturna” del 1980. Edwin Moses corse i 400hs in 47”13. E veniamo alla storia che diventerà leggenda. Siamo nel 1981. A Rovereto già si disputava il Palio della Quercia. Tra i protagonisti il tanto atteso Edwin Moses, che un anno prima a Milano aveva strabiliato tutti all’Arena. Pochi minuti prima del via scoppia un improvviso e violento temporale sulla città trentina. Moses è miope, corre con gli occhiali, si avvicina agli organizzatori e sussurra: “Non posso correre con gli occhiali, si bagnano ho difficoltà a superare gli ostacoli, purtroppo le lenti a contatto le ho lasciate in albergo”. Sconforto assoluto tra gli uomini della Quercia. Si corre però immediatamente ai ripari. Chiedono a Edwin Moses il numero della camera dell’hotel e il luogo esatto dove erano riposte le stesse lenti. Appurato il tutto, una giovane signora (moglie dell’attuale presidente della Quercia) parte di gran carriera in auto. Distanza dallo stadio, sì e no 2 km tutti in rettilineo, poi rondò davanti alla stazione, imbocco su Corso Rosmini e dopo 100 metri l’albergo. Di corsa in camera e in meno di dieci minuti tutto è risolto. Edwin Moses con le lenti a contatto vince, il tempo si dice sotto i 50”.
Volete sapere cosa è accaduto durante quest’attesa? Eccovi accontentati. Le gare erano sospese, in attesa dell’arrivo della signora Adriana. Il gustoso episodio Moses se l’è ricordato benissimo, sabato incontrando gli amici della Quercia nel capoluogo trentino.