Da lunedì a venerdì, dal 6 al 10 aprile, ecco cosa accadde negli stessi giorni che stiamo vivendo. 6 aprile: nascono a Scarnafigi (CN), Giorgio e Maurizio Damilano; 7 aprile: prima sfida tra lacché veloci, nel 1828; 8 aprile: Mohamed Mourhit trionfa alla Scarpa d’Oro; 9 aprile: De Castella trionfa a Rotterdam; 10 aprile: I 20 km di Alessio Faustini nell’ora in pista.
Dal compleanno di Maurizio Damilano, icona della marcia di tutti i tempi, a una maratona di Rotterdam vissuta a grande ritmo dai frontmen dell’epoca, capaci di fare uscire la corsa di 42,195 chilometri dal ristretto ambito degli specialisti; una delle prime cronache podistiche, poi… Ce n’è abbastanza crediamo, per interessare i nostri affezionati lettori.
6 aprile 1957 – Nascono a Scarnafigi (CN) i gemelli Giorgio e Maurizio Damilano, che nella marcia si distinguono prima nei Giochi della Gioventù, poi negli incontri internazionali giovanili. Passano quindi alla Sisport Fiat di Torino. Maurizio è sesto agli Europei di Praga 1978: arriva poi il magico giorno dell’Olimpiade di Mosca, 24 luglio 1980. A pochi chilometri dalla fine, in testa alla 20 km sono Maurizio, il messicano Daniel Bautista e il sovietico Solomin. Solomin e Bautista accelerano il ritmo in un modo che sarà loro fatale: vengono squalificati. E così Damilano entra trionfalmente primo nello Stadio “Lenin”, accolto da un boato. Campione olimpico! “Marcia trionfale”, titola la Rosea il giorno dopo. Non basterebbe una rubrica a raccontare le imprese di un monumento del tacco e punta di tutti i tempi come Maurizio. Campione mondiale 1987 a Roma e a Tokyo 1991 (sempre nella 20 km), 21 volte campione italiano su tutte le distanze della marcia. Ha stabilito anche le migliori prestazioni mondiali di 30 km e due ore in pista.
7 aprile 1828 – Una delle prime cronache podistiche italiane parla dei “lacchè veloci”, ossia giovani che, preceduti da manifesti altisonanti, si cimentavano in sfide podistiche per ricevere premi in denaro dal Duca di Modena. Il primo che si conosca, Giovanni Flor, di Magonza, quel giorno percorse il tratto di Porta Castello (l’odierno corso Vittorio Emanuele) fino a Navicello e ritorno (6 miglia in tutto). Tempo massimo 35 minuti.
8 aprile 2000 – A Vigevano (PV) va di scena la consueta “Scarpa d’oro”, classica su strada di inizio primavera, dall’albo d’oro prestigioso: Sebastian Coe, Steve Ovett, Alberto Cova, Paul Tergat, John Ngugi. Ideata dal giornalista Dante Merlo, la corsa si sviluppa su un suggestivo circuito nella piazza cinquecentesca della cittadina. Vince il marocchino naturalizzato belga Mohamed Mourhit. “Momo” chiude in 23’23” dopo 8,1 km tenendo a bada il nostro Rachid Berradi, secondo in 23’39”. Nell’ordine, poi: Vincenzo Modica (23’42”), Angelo Carosi (23’48”) e Andrea Arlati (23’53”).
9 aprile 1983 – Il gotha della maratona maschile si dà appuntamento a Rotterdam: Carlos Lopes, campione del mondo di cross, Robert De Castella, primatista mondiale della maratona, Alberto Salazar, tre volte vincitore della maratona di New York. La sfida dell’epoca.
Lopes è alla seconda esperienza in gara. L’anno prima si era ritirato a New York dopo avere urtato uno sconsiderato pedone. È proprio il portoghese ad attaccare poco dopo il trentesimo chilometro. Lo segue solo De Castella, mentre Salazar crolla. Il finale è entusiasmante, con “Dek” che supera di pochissimo Lopes : 2:08’37” contro 2:08’39”. Distante e terzo è il messicano Rodolfo Gomez (2:09’25”). Quarto sarà Armand Parmentier, al record belga (2:09’57”), che supera sul ponte portuale lo stremato Salazar, quinto alla fine in 2:10’08”.
10 aprile 1983 – Alessio Faustini corre a Roma l’ora in pista con il risultato finale di 20.206 metri, quinta prestazione italiana all time. Nello stesso anno il ragazzo del Cus Roma (passato poi alle Fiamme Oro Padova) vincerà l’oro ai Mondiali universitari di Edmonton (Canada), per poi vestire più volte la maglia della Nazionale con il culmine toccato a Huy (BEL), nella Coppa Europa, dove sarà secondo in 2:12’53”.