Mondiali di Doha – Davide Re sfiora la finale

Mondiali di Doha – Davide Re sfiora la finale

03 Ottobre, 2019
Davide Re (Foto: Colombo)

Il titolo era pronto: Davide il Re. Oppure: una serata da Re. Ancora: Un piatto da Re. La maggioranza degli italiani che ieri sera si è seduta per la cena con il televisore acceso per seguire i Mondiali e tifare Davide Re è rimasta delusa. Spieghiamo il motivo. Il quattrocentista imperiese che con una stagione a volte esaltante con 44”70 è stato il primo italiano ascendere sotto il muro dei 45”. Dopo vittorie e prestazioni di rilievo a Doha è giunto con l’intento di arrivare in finale. Nessun azzurro è mai arrivato a tanto.

Nella sesta giornata dei campionati dopo che in batteria si era imposto in 45”08, Davide ha corso come suo costume con un grande rettilineo finale. Si piazzava terzo (i primi due in finale) con uno strepitoso 44”85. Occorreva pertanto attendere le altre due semifinali per sapere se Davide potesse coronare il suo sogno. Dopo meno di 10’ il verdetto impietoso, solo otto centesimi di secondo impediscono all’ex maestro di sci, di continuare la sfida con il resto del mondo. Nono tempo per Re, l’ottavo e del giamaicano Bloomfeld con 44”77.

Tutto rinviato al prossimo anno alle Olimpiadi di Tokyo. Facile a dirsi undici mesi sono lunghi, Davide a ogni buon conto è un atleta maturo, in tutti i sensi, guidato da una signora allenatrice, non solo perché è donna (Chiara Milardi) questa è in grado di portare a ottimi livelli i suoi pupilli. Re lo rivedremo nella staffetta 4×400, speriamo in una finale, abbastanza difficile, ma non impossibile. Occorre annotare sul taccuino delle belle speranze future non solo Pippo Tortu, c’è spazio e come per Davide Re.

Nel pomeriggio si sono corse le batterie dei 1500 donne e dei 5000 sempre in rosa. Si è rivista in pista Sifan Hassan, olandese, che ha già vinto l’oro nei 10mila. La ragazza “orange” ha scelto i 1500, dove tra l’altro quest’anno si è impossessata del primato mondiale del miglio, oltre una serie di grandissimi successi che vanno dai 1500, sino ad arrivare alla mezza maratona. In che ha dell’incredibile. Hassan è arrivata, alla corte di Alberto Salazar, che in questi giorni è stato squalificato per quattro anni per doping. Questo solo per la cronaca, intanto la ragazza nata in Marocco e arrivata come profuga in Olanda, ha mostrato che dirà la sua anche nei 1500, così come sarà molto interessante la finale dei 5000 con la tedeschina Kosterhalfen pure lei convertitasi da poco con l’esule cubano che ha plasmato i vari Mo Farah e Galen Rupp e adesso Sifan Hassan. Favorite per la finale la keniana Obiri e le etiopi Fesa e Gemechu.

In chiave italiana si sono difese Folorunso e Pedroso nei 400hs uscendo in semifinale, mentre nei 110 hs un armadio a quattro ante con una partenza bruciante e una potenza mai vista lo yankee Grant Holloway, vince in 13”10. Nei 200 donne la britannica Dina Asher Smith in 21”88 mette d’accordo tutte.