Sarà una settimana di atletica da prendere in considerazione. Il perché è presto detto. Tre sono gli avvenimenti da segnare sull’agenda. Andiamo in ordine di data. Mercoledì 15 si va tutti – metaforicamente parlando – a Lievin, centro di 32.000 abitanti nel dipartimento di Calais, nella regione dell’Alta Francia. Perché? Semplice corre l’uomo copertina dell’atletica azzurra: Marcell Jacobs. Lo vedremo impegnato nei 60 metri con atleti di interesse europeo, che probabilmente si troverà di fronte a Istanbul in occasione dei Campionati europei d’inizio marzo. Sarà una sorta di cartina di tornasole per l’allievo di Paolo Camossi, visto che quest’anno sotto tetto si viaggia forte, specie al di là dell’oceano. I vari Brommel e Lyles fermano i cronometri rispettivamente a 6”42 il primo a Boston (MIllroses Games) e il secondo 6”51 a Boston. Il nostro è fermo a 6”57.
Finito? Niente affatto sabato e domenica 18 e 19 c’è un altro grande appuntamento ad Ancona, dove si disputano gli Assoluti al coperto. Si paga per assistere alle gare. Domenica, corre Jacobs, è previsto il tutto esaurito.
Cross Mondiale.
In pochi se ne sono accorti ma sabato 18 febbraio si disputa il Campionato del Mondo di corsa campestre. La manifestazione torna dopo quattro anni. L’ultima edizione ad Aarhus (Danimarca nel 2019), poi 4 anni di stop a causa della pandemia. Quest’anno il tutto agli antipodi, in Australia a Bathurst nel Nuovo Galles del Sud, in piena estate. A scanso equivoci l’Italia non sarà presente. Già annunciato dal DT Antonio La Torre nello scorso dicembre subito dopo la conclusione degli Europei di cross di Venaria Reale.
Una manifestazione che ha vissuto di momenti di grandissimo fulgore tra gli anni Ottanta e l’inizio del nuovo secolo, allora la rassegna aveva cadenza annuale, poi a partire dal 2013 è divenuta biennale. Ormai da tempo immemore il cross mondiale è una sorta di festival del mezzofondo africano, nell’Albo d’oro keniani ed etiopi, mentre l’ultimo vincitore Joshua Cheptegei è invece ugandese. Per trovare un Europeo occorre risalire al 2000 e 2001 con i successi di Mohammed Mourhit, marocchino, naturalizzato belga. Più indietro nel tempo troviamo Carlos Lopez, portoghese, primo nel 1984 e ’85.
Si va leggermente meglio in campo femminile, dove la dittatura africana esiste dallo stesso periodo, ovvero dopo i successi di Paula Radcliffe (’01 e ’02) e l’incursione dell’australiana Benita Johnson due anni dopo. Il Mondiale di cross un tempo si chiamava “Cross delle Nazioni” ha avuto grandissimi personaggi sia tra gli uomini come John Ngugi, Paul Tergat, Kenesisa Bekele, oppure tra le donne Grete Andersen Waitz e Zola Budd, tanto per citare nomi che per una ragione o l’altra hanno fatto la storia. Per i nostri colori due successi, quelli di Paola Pigni a Waregen (Belgio) nel 1973 bissato un anno dopo all’Ippodromo Mirabello all’interno del Parco di Monza nel 1974.