E sì cari amici, il “triplete” di “mouriniana” memoria l’abbiamo “inventato” noi. Noi dell’atletica che in confronto al gioco del calcio come popolarità, fatto cento il gioco con la palla noi siamo… la percentuale mettetecela voi. Perché “triplete”? Presto detto. Nel 1986 in quel di Stoccarda, il tris nei 10.000: Mei (27’56”79) Cova (27’57”97), Antibo (28’00”25). Da prima notizia nel Tg1 della notte. Ancora, anno di grazia 1998, Budapest. Tris nella maratona: Baldini, Goffi e Modica. Come vedete da leccarsi le dita. Allora partiamo questo ipotetico viaggio a ritroso nel tempo per ricordare i successi azzurri agli Europei che quest’anno si svolgeranno a Berlino (6/12 agosto). Si è deciso di partire proprio da Stoccarda, dove oltre alla mirabile gara dei 10.000, gli azzurri andarono a segno più volte. L’argento nelle siepi di Panetta (8’16”85) brilla ancora a distanza di anni, così come quello di Mei (13’11”75) dietro a Buckner nei 5000. La maratona dove la mettiamo? Vince Bordin (2h10’54”) in volata su Pizzolato (2h10’57”). Nella marcia, Maurizio Damilano, da Scarnafigi è secondo nella 20 km (1h21’17”). Non tradiscono le donne, con Laura Fogli argento nella distanza più lunga (2h32’52). Nel medagliere l’Italia è quinta.
Spalato ’90. L’atletica si sposta nella Jugoslavia. C’erano tutti i prodromi di un imminente conflitto, che si capì benissimo nella cerimonia d’apertura, quando la nazionale slava fu sonoramente fischiata dal pubblico. Fu l’Europeo di Totò Antibo. Primo nei 5 (13’22”00) con caduta dopo i primi metri) e 10 mila (27’41”27), Mei si ripete con un bronzo (28’04”46.) Stupenda anche la lotta nelle siepi vinti da Panetta (8’12”66), Lambruschini terzo (8’15”82). Doppietta pure in maratona: Bordin (2h14’02) su Poli (2h14’55”) e quarto Bettiol. Nel mezzofondo veloce spunta Di Napoli, secondo, 3’38”69. Nella grande festa in riva all’Adriatico le ragazze non sono da meno, lo scricciolo Annarita Sidoti, mandò all’aria i pezzi già pronti degli inviati italiani, spuntando inaspettatamente per prima dal tunnel che immetteva dalla strada allo stadio. Il bronzo se lo mette al collo Ileana Salvador. L’Italia è quarta. Indimenticabile.
Helsinki ’94. Nella capitale mondiale dell’atletica le medaglie azzurre calano, nel mezzofondo veloce conquistiamo l’oro con Andrea Benvenuti negli 800 (1’46”12) sul norvegese Rodal. La finale delle siepi da libro “Cuore”. Panetta “raccoglie” Lambruschini (8’22”40) ruzzolato in partenza e lo lancia verso la vittoria, alle sue spalle un Carosi che si accontenta dell’argento (8’23”53). La marcia è bronzea con Gianni Perricelli nella “50” in 3h43’55” e che dire dello stesso metallo nella 4×100 con i sardi Madonia, Nettis, Marras e Floris. L’Italia a medaglie è ottava.
Budapest ’98. Passiamo alla storia con il “triplete” in maratona. Ecco i tempi: Baldini (2h12’01), Goffi (2h12’11”), Modica 2h12’53. Una splendida Maura Viceconte centra il terzo posto con 2h28’31”. Siamo belli in marcia. Con le ragazze al primo e secondo posto, nei 10.000 disputatisi in pista. Sidoti 42”49, Alfridi 42’54”. Soffre nelle siepi, secondo, “Lambrusco” (8’16”70) dietro al tedesco Callabis… evitate facili battute. Nei 400hs Mori in 48”71. Fiona May è sontuosamente oro nel lungo (7,11). Gli azzurri a squadre sono settimi.
Monaco 2002. La fase discendente è iniziata e si palesa alla grande a Monaco che ritorna ad ospitare una grande competizione dopo l’Olimpiade insanguinata del 1972. Ci salva alla grande il sorriso di Maria Guida in maratona 2h26’05, i bronzi di Erica Alfridi nella 20 km di marcia 1h28’33” e quelli di Manuela Levorato 100 (11”23), 200 (22”75). Italia sedicesima.
Goteborg 2006. Un mare di polemiche in casa Italia. Solo due ori, il secondo nell’ultima giornata di gara con Baldini in maratona (2h11’32). Stefano quattro anni prima aveva preferito i 10.000 con polemiche assortite, arrivando quarto. L’altra medaglia nel lungo con Howe 8,20. Il bronzo lo regala la marcia con Elisa Rigaudo nella 20 km 1h28’37”. Italia decima.
Barcellona 2010. Al Montjuich fa caldo. Iniziano le polemiche con Alex Schwazer, secondo nella 20 (1h20’38”) ritirato nella 50 che urla al microfono: “basta con questa vita da certosino”. Daniele Meucci stupisce tutti nei 10.000 (28’27”33) un bronzo che mancava da qualche tempo. La maratona femminile vede nell’albo d’oro Anna Incerti, prima, 2h32’15”. In realtà arrivò terza, ma le prime due nel corso degli anni sono state squalificate per doping. Altre medaglie nella 4×100 (Donati, Collio, Di Gregorio e Checcucci) 38”17, tuttora record italiano, poi Vizzoni nel martello e La Mantia nel triplo. La classifica migliora, siamo ottavi.
Helsinki 2012. Cambia pelle il Campionato europeo. Ora si disputa ogni 2 anni. Per la terza volta nella capitale finlandese dopo il ’71 e ’94. Nel programma non ci sono le prove di marcia e maratona. Un programma più leggero. Solo tre le medaglie azzurre. Meucci non tradisce nei 10.000 è argento (28’22”73). L’unico oro è nel triplo Donato con 17,63 e Chiara Rosa nel peso 18,47. Sempre più giù… dodicesimi.
Zurigo 2014. Tutti al Letzigrund. Lo stadio record. Daniele Meucci fa il suo capolavoro in maratona vince in 2h11’08, e nella gara femminile Valeria Straneo è seconda con un gran crono 2h25’27. L’italo/cubana Libania Grenot vince il giro di pista in 51”10. Italia nona.
Amsterdam 2016. Si cambia ancora sono inserite le mezze maratone con medaglie individuali e a squadre. Su strada facciamo faville. Meucci, terzo, in 1h02’38 la nostra nazionale con il toscano, La Rosa e Pertile di bronzo. Bene anche le ragazze. Veronica Inglese, seconda, in 1h10’35”. A squadre: Inglese, Incerti e Console, sul terzo gradino del podio. Libania Grenot si ripete con l’oro nel giro della morte. Cighbolu, Spacca, Bazzoni e Grenot terze nella staffetta del miglio (3’27”49). Oltre all’oro dell’astro nascente “Gimbo Tamberi nell’alto con 2.32. Italia nona.
Berlino 2018…..la storia continua.