Amici, che serata! Sono state due ore e mezza intense di corse e salti di staffette. Tutte prove stupende come i fuochi d’artificio, nel Khalifa Stadium finalmente con pubblico e tanto, forse perché è il loro giorno di festa, forse perché saltava Muta Essa Barshim, l’eroe del Qatar. Si parte con lui, l’esile qatariota che salta, per l’esattezza vola e vince in un tripudio di folla in 2,37, dopo averne passate tante, quasi come Gimbo Tamberi, che ha chiuso 10cm più in basso in nona posizione. Peccato, il marchigiano è uno che non si perdona nulla, il dopo l’Europeo al coperto (vinto) di Glasgow la sua è stata tutta una rincorsa per cercare la forma migliore. Si parla di azzurri e allora continuiamo.
Stupende le ragazze della 4×100, record italiano e accesso finale (finalmente!) da parte di Herrera Abreu, Hooper, Bongiorni e Siragusa con 42”90 per la prima volta sotto il muro dei 43” primato tolto a Pistone, Calì, Arcioni e Alloh nel 2008. Un sogno per le nostre velociste che hanno lavorato sodo. Lo stesso si è infranto per il quartetto azzurro nei 100, il che ha dell’incredibile poiché Cattaneo, Jacobs, Manenti e Tortu hanno siglato il nuovo limite italiano (pure loro) con 38”11 togliendolo a Donati, Collio, Di Gregorio e Checcucci, stabilito a Barcellona nel 2010. Purtroppo il mondo corre molto più forte sotto i 38” ben otto Nazioni.
Un record del mondo è arrivato, dopo quello della staffetta mista. Lo ha realizzato la bellissima Dalilah Muhammad (Usa) nei 400hs con 52”16, davanti alla giovanissima promessa (20 anni) Sydney MC Laughlin (52”23) con una distribuzione dello sforzo eccellente.
Altra gara che ha tolto il fiato sono stati i 400 metri. Era tra i favoriti il bahamense Gardener, ma il rettilineo d’arrivo l’ha mostrato con eleganza senza pari e con tempo da segnare con il circolino rosso 43”48, sulla novità Zambrano che ha stabilito il nuovo primato del Sud America con 44”15.
Altra finalissima (trovate voi l’aggettivo più consono) quella dei 3000 siepi da sempre terreno di caccia dei keniani. Chi scrive rammenta ancora il mitico Frank Panetta vincere le siepi a Roma ’87 in uno sfolgorio di bandiere tricolori. Al Khalifa Stadium si sono viste le bandiere keniane sventolare e un finale di gara mozzafiato ha vinto dopo una lotta serratissima Conselius Kipruto, un centesimo in meno dell’etiope Girma, fate il conto di quanti centimetri possono essere, per stabilire il vincitore si è dovuto controllare il fotofinish. Leggetevi il tempo: 8’01”35. Ancora due giornate, ne vedremo delle belle.