Accadde… domani: le corse che furono, in questi stessi giorni 

Accadde… domani: le corse che furono, in questi stessi giorni 

22 Giugno, 2020
Foto: Olycom
Da lunedì 22 a domenica 28 giugno, ecco cosa accadde negli stessi giorni che stiamo vivendo. 
22 giugno: Coppa Europa ad Annecy (2002); 23 giugno: un’altra tappa del grande 2004 della russa Gulnara Samitova; 24 giugno: Coppa Europa di Brema (2001): azzurri sfiorano il podio con 93 punti, a soli due dai russi; 25 giugno: il “maschile” 6:33’11” della giapponese Tomoe Abe nella 100 km, migliore prestazione mondiale all time; 26 giugno: nasce Andrea Longo (1975), l’italiano che è andato più vicino di tutti al record di Fiasconaro; 27 giugno: il record di Fiasconaro (1973); 28 giugno: un altro “mile show” di Hicham El Guerrouj (2002).

Rewind: 37 anni fa. Di quell’atletica in bianco e nero resta impressa l’impresa di Marcello Fiasconaro, eroe di un mezzofondo veloce tutto impeto e anelito, che stabilisce il record mondiale degli 800 m all’Arena di Milano in 1’43”7. È il 27 giugno 1973. Quasi due anni dopo, ironia della sorte, il 26 giugno 1975 nasce a Piove di Sacco Andrea Longo, anch’egli fisico possente, che uguaglierà il crono di “March” circa 17 anni dopo… Ce ne siamo ricordati! 

L’impresa è anche quella della giapponese Tomoe Abe, che sul lago Saroma, nel 2000, corre una cento chilometri in 6:33’11”. Chapeau, è un tempo “maschile” ancora oggi. Ricchi di emozioni la Coppa Europa di Brema e il meeting di Oslo: parate di stelle con Hicham El Guerrouj, Gabriela Szabo, Paula Radcliffe, Salah Hissou. Qualche riga qua sotto non sarete delusi. 

22 giugno 2002 – Coppa Europa per nazioni ad Annecy (Francia). Grandi nomi nel mezzofondo: Yurij Borzakovskiy fa suoi gli 800 m in 1’46”58 davanti al tedesco Niels Schumann, 1’46”99. Il francese Driss Maazouzi vince i 3.000 m in 7’53”41 (quinto Simone Zanon); sfiora il podio Marco Mazza, quarto nei 5.000 m (14’14”72). Combattuti i 3.000 siepi, con vittoria del francese Tahri in 8’30”22 e secondo posto del tedesco Damian Kallabis, campione europeo in carica. L’Italia è quinta come nazione (vince la Gran Bretagna). In campo femminile è la grandissima romena Gabriela Szabo a svettare nei 3.000 m (8’38”03). Nei 5.000 m si afferma la russa Yegorova in un tattico 16’04”26 ed è quinta la povera Maura Viceconte (16’12”24). Italiane ottave, prime le russe.  

23 giugno 2004 – Una volta tanto le siepi parlano russo. È Gulnara Samitova a rendere famoso il meeting di Rethimno, nell’isola di Creta. L’allora ventiseienne originaria del Tatarstan parte subito forte e chiude in 9’09”84, a meno di due secondi dal mondiale da lei stessa stabilito il 10 agosto 2003 a Tula (Russia). Seconda prestazione all time. Ma non ci vorrà molto per migliorarsi ancora. Sempre in terra ellenica, a Iraklio, il 4 luglio dello stesso anno Gulnara vola e vince in 9’01”59, avvicinando un altro limite ritenuto “maschile”. Nell’occasione rifila quasi trenta secondi a una grande interprete della specialità, l’ugandese Docus Inzikuru, seconda con 9’29”30. Terza sarà la marocchina Bouchra Chaabi con 9’30”35. 

24 giugno 2001 – Nella Coppa Europa di Brema (GER) gli azzurri sfiorano il podio con 93 punti, a soli due dai russi. Primi i polacchi. Al termine di una gara tattica, Andrea Longo chiude gli 800 m con 1’48”54 alle spalle del polacco Pawel Cziapiewski (1’48”28). Terzo Marco Mazza nei 5.000 m (13’55”85), quarto Christian Obrist nei 1.500 m (3’47”69). Le azzurre sono seste nella competizione dominata dalle russe. Nei 5.000 m la russa Yelena Zadorozhnaya sorprende Paula Radcliffe: 14’40”47, record nazionale, contro 14’49”84 della britannica. Quinta è Elisa Rea (15’33”40), che ripeterà con 9’06”95 il piazzamento nei 3.000 m, dominati dall’inglese Butler (9’03”71).

25 giugno 2000 – È una data storica per l’ultramaratona, perché la giapponese Tomoe Abe stabilisce nella cento chilometri del Lago Saroma, a Yubetsu, la migliore prestazione mondiale all time con un incredibile 6:33’11”. Si pensi che il record precedente, dell’americana Anne Trason, era di 7:00’48”. Una spallata decisa. Tomoe Abe, classe 1971, era stata bronzo nella maratona ai Mondiali di Stoccarda 1993. Quell’anno la lista della specialità vedrà, dopo la nipponica, nell’ordine l’ungherese Edith Berces, 7:25’21”, la giapponese Makiko Hotta , 7:30’26”, e la russa Elvira Kolpakova, 7:35’01”.

26 giugno 1975. Nasce a Piove di Sacco (PD) Andrea Longo. Nasce quasi due anni dopo il record mondiale di Fiasconaro degli 800 m del 27 giugno 1973, data che contrassegnerà la carriera sportiva del padovano. Sui due giri di pista è campione europeo promesse nel 1997. Conquista titoli nazionali, si migliora sfiorando ripetutamente il record di Fiasconaro: 1’43”86 nel 1998, 1’43”93 nel 1999. Nel 2000 stabilisce la migliore prestazione europea dei 600 m con 1’14”41, ma è sfortunato all’Olimpiade di Sydney, venendo squalificato proprio nell’attesa finale. Qualche settimana prima, a Rieti, aveva uguagliato il record di Fiasconaro vincendo il meeting con 1’43”74. Un grande obiettivo inseguito per tanti anni…

27 giugno 1973. Ed eccolo, allora, il giorno dei giorni di Marcello Fiasconaro: si disputa all’Arena di Milano l’incontro Italia-Cecoslovacchia, proprio 34 anni dopo che il tedesco Rudolf Harbig aveva ottenuto un mondiale proprio sulla stessa distanza. A Johannesburg, il 27 (notate la coincidenza) aprile dello stesso anno, “March” aveva corso in 1’44”7. L’antagonista è Joszef Plachy, un brutto cliente, dotato di volata. La tattica? Semplice. Partire subito in testa. Il passaggio ai 600 m è eccezionale: 1’16”5. Poi Marcello deve cedere, ma riesce a tagliare il traguardo, nel tripudio generale, in 1’43”7, nuovo record mondiale, meglio di Snell, Doubell e Wottle. Ecco le frazioni ogni 200 metri: 25”0; 26”2; 25”3; 27”2. Le frazioni ogni 400 m furono 51”2+52”5. Una gara perfetta.

28 giugno 2002 – Una grande gara del miglio (da “mile dream”) illumina la sera del meeting di Oslo (NOR). Protagonista assoluto il marocchino Hicham El Guerrouj, che sulla pista del Bislett passa in 2’30” ai 1.000 m, in 3’33”68 ai 1.500 m e chiude in 3’50”12, che sarà la sua best performance dell’anno. Secondo il keniano Mark Rotich (3’51”99) ed è quinto il sorprendente australiano Craig Mottram (3’52”90). Nei 5.000 m in quattro scendono sotto i 13’00”. Leader è il keniano Benjamin Limo con 12’57”50 seguito da Sammy Kipketer, 12’57”90. L’intramontabile marocchino Salah Hissou è sesto con 13’01”10. Nei 5.000 m donne assolo della romena Gabriela Szabo: prima in 14’46”86 davanti all’etiope Berhane Adere (14’46”99) e alla russa Tatyana Tomashova (14’47”85).