Nel mese dell’effettivo inizio del nuovo anno ci presentiamo ai lettori con una veste grafica rinnovata, che pone le basi per lo sviluppo e l’incremento di ulteriori contenuti.
Correre di settembre raggiunge i lettori in quella terra di mezzo, mentale e metereologica, che è la fine dell’estate, tra valigie da disfare e ritmi da riprendere in fretta, colori che si attenuano, rumori di città che invece riprendono volume. Per spiazzare destino e calendario abbiamo pensato di proporvi proprio adesso un altro viaggio, un nuovo viaggio che ha per destinazione il futuro.
Un tempo ritrovato
È dal futuro, infatti, che avanza un nuovo, ma al tempo stesso antico bisogno di un tempo ritrovato per una lettura non condizionata dalla nevrosi della velocità. Un segnale che arriva da oltre oceano, da un mondo editoriale simile al nostro, per quanto di ben più grande dimensione.
A quel futuro cerchiamo di andare incontro con il nuovo progetto grafico di Correre, che accompagna la lettura e la consultazione da questo numero.
Una ricetta di ingredienti essenziali: semplicità di impaginazione e pulizia, testi e immagini il più possibile separati e così facendo indipendenti, con obiettivo una più immediata e completa fruizione. E bianco, tanto più bianco sulle pagine a svolgere il ruolo che nella lettura digitale è proprio dello schermo retro-illuminato: luce sulla lettura, affinché la lettura sia davvero in primo piano.
Toccherà a noi alimentare la ricchezza dell’offerta, trovando ogni volta la destinazione giusta per ogni contenuto: news su sito e Social, interviste da declinare in modo differente in base alla destinazione d’uso e all’urgenza del messaggio, ricerche e trattazioni libere di assumere invece la forma di un’ultra maratona editoriale, articoli di allenamento e salute su temi non bruciati dai consigli sempre quelli che si trovano gratis dappertutto sul web.
Un libro periodico ben illustrato
Attenzione: non stiamo esplorando un terreno nuovo né aprendo una mai tentata via alla vetta. Vengono dagli Stati Uniti, appunto, alcune ricerche approfondite che documentano una ripresa della lettura lunga, quella che sta di casa in un libro. Di tutti i prodotti editoriali cartacei, infatti, il libro è stato il primo a subire la trasformazione digitale dei device e a sopravviverle: tutto il sapere delle pagine sarebbe dovuto finire su un kindle, ma il rischio concreto ora è che sia il kindle ad andare al macero al posto del libro. Un po’ come accade nel settore della riproduzione della musica: quarant’anni fa ci risolvemmo a comprare i cd e i relativi lettori per ascoltare le canzoni senza sentirne il fruscio, quarant’anni dopo stiamo tornando a collezionare elegantissimi dischi in vinile, con sontuosi libretti per i testi e le foto di backstage, mentre i cd stanno scomparendo, superati e imbalsamati dalle piattaforme che offrono ai ragazzi, a poco prezzo, canzoni e video.
A differenza di quella tendenza, però, questa del periodico che assume forma e contenuto sempre più simile al libro non è destinata solo a un pubblico generazionale analogico, un po’ benestante e molto “boomer”, ma potenzialmente, grazie a una versione digitale ugualmente (se non ancor più) ricca, può essere rivolto agli appassionati di tutte le età, che qui possono imparare a cercare gli approfondimenti di cui si nutre la passione e a trovarli in un periodico che assomiglierà sempre più a un libro, un libro periodico ben illustrato.
Attendiamo le vostre opinioni.
In quanto lettori, siete il nostro “pubblico sovrano”.
Buon viaggio di corsa, dunque, e buona lettura con Correre di settembre,