È il momento di cambiare scarpe? Ecco da cosa dobbiamo capirlo

È il momento di cambiare scarpe? Ecco da cosa dobbiamo capirlo

09 Novembre, 2023
Foto: DepositPhotos

La maggior parte dei runner decide di cambiare le scarpe in base al consumo della suola. Su Correre di novembre Filippo Pavesi pone l’accento sugli altri e meno visibili indicatori del deterioramento, che ci segnalano quando è necessario passare a un nuovo modello in tempo utile per non incorrere in infortuni.

“Chi corre sa che la vita delle scarpe da running non può essere eterna. La loro durata varia in ragione delle caratteristiche di chi le usa (peso, velocità, modo con cui il piede tocca terra, superfici su cui si corre, etc.), ma questo non ci autorizza a rinunciare a capire quand’è il momento di cambiare scarpe, perché è in gioco la nostra sicurezza: correre con una scarpa “scarica”, significa aumentare il rischio di infortunio.”

Con questa premessa ha inizio l’atteso articolo di Filippo Pavesi, che su Correre di novembre spiega come valutare quando sia giunto il momento di cambiare le scarpe per correre. “La corsa, come tutti sappiamo, è infatti il prodotto di movimenti che si ripetono uguali, e a movimenti sempre uguali corrispondono sollecitazioni ripetute uguali a ogni impatto sul terreno. Questo martellamento prolungato – prosegue il nostro esperto -, in alcuni casi può anche arrivare a causare alcuni fenomeni di usura, che la Medicina classifica come “infortuni da stress”.

Le 4 aree da monitorare

“Come altri prodotti industriali – prosegue Pavesi -, anche le scarpe da running hanno una durata determinata dalla sommatoria della resistenza dei loro componenti, che quindi, idealmente, dovrebbero essere progettati per avere una durata omogenea. Guardando ciò che determina l’usura di una scarpa, troviamo 4 principali aree da monitorare:

1. consumo della suola,

2. ammortizzazione posteriore,

• ammortizzazione anteriore,

• cedimento della tomaia.”

Il dossier sul controllo delle scarpe

Il servizio di Pavesi su Correre di novembre affronta poi temi come:

• la raccolta dati del simulatore “Time Machine”,

• i consumi da controllare

• la parte meno resistente di una scarpa non è la suola, bensì l’intersuola,

• l’ammortizzazione media, anteriore e posteriore,

• grandissime differenze fra modelli diversi,

• attenzione alla planarità,

• questione di bolle,

• attenzione alla tomaia,

• meglio più veloci o più sostenibili?

Nota: Questo testo rappresenta una sintesi del servizio “Quando è ora di cambiare le scarpe?”, di Filippo Pavesi, pubblicato su Correre n. 469, novembre 2023 (in edicola da inizio mese), alle pagine 52-58.

Correre Novembre 2023

Allenamento / Il coach che verrà – Quali sono i requisiti fondamentali che un appassionato deve sentire di possedere per diventare un buon allenatore? In vista del suo intervento d’apertura alla Masterclass di Correre del prossimo 2 dicembre, abbiamo rivolto questa e altre collegate domande ad Antonio La Torre, direttore delle squadre nazionali Fidal (Intervista […]

SEMPRE IN QUESTO NUMERO

Le “erbe miracolose” tra verità scientifica e social-mito

Sentiamo il dovere di sottolineare come spesso l’efficacia dei prodotti erboristici rimanga tutta da dimostrare e che comunque la loro azione non sia esente da effetti collaterali potenzialmente dannosi per la salute o dal rischio doping.  Medico, endocrinologo ed esperto di nutrizione, supplementazione e integrazione alimentare, nonché di malattie del metabolismo, Fabrizio Angelini propone su […]

Quando la scarpa è la star

09 Novembre, 2023

Dopo una magnifica stagione su pista, la corsa vive ora uno sfolgorante autunno di grandi risultati e duelli in maratona. Berlino, col record mondiale femminile di Tigist Assefa, poi Chicago, con quello maschile di Kelvin Kiptum, e quindi New York, con la sontuosa parata di Tamirat Tola e la sfida collettiva che ha caratterizzato la […]