Evitare il calo di rendimento da caldo 

Evitare il calo di rendimento da caldo 

Foto: 123rf

È questa la stagione in cui la temperatura, durante il giorno, si innalza improvvisamente rischiando di mandarci in tilt. Da qui in poi, fino all’autunno, il caldo diventa un elemento con cui dobbiamo sempre fare i conti, in allenamento come in gara. Huber Rossi e Fulvio Massa ci spiegano come affrontare questa condizione.

“È questa la stagione in cui, all’improvviso, ci si può trovare a dover correre in un clima più caldo e umido rispetto a quello a cui si è abituati. 

Allenarsi e gareggiare in condizioni climatiche con temperatura superiore ai 25-30 gradi (l’umidità relativa a parità di temperatura aumenta lo stress termico) impone uno stress supplementare ai sistemi cardiocircolatorio, nervoso, percettivo e metabolico. Già sopra i 20°C la prestazione negli eventi di lunga durata viene influenzata negativamente. Sistemi e apparati del corpo umano devono svolgere un lavoro supplementare per compensare l’incremento della temperatura corporea (core temperature).”

Tutte le conseguenze neuro-fisiche del caldo

Con questa premessa, Huber Rossi affronta il tema di come correre al caldo e dedica la prima parte dell’approfondimento proprio ai “sistemi e apparati del corpo umano (che) devono svolgere un lavoro supplementare per compensare l’incremento della temperatura corporea”: 

  • sistema cardiocircolatorio, 
  • sistema nervoso, 
  • sistema percettivo,
  • sistema metabolico. 

Terminata la descrizione dei meccanismi fisiologici e neurologici che intervengono a rendere più faticosa (e pericolosa) la corsa in caso di temperature elevate, Huber Rossi elenca e spiega come il drastico calo della performance possa essere contrastato con l’acclimatazione e le tecniche di raffreddamento.

… anche nel trail running

Per il trail runner allenarsi e gareggiare tenendo conto della temperatura è una costante in quasi tutti i periodi dell’anno, che sia caldo o freddo. Nel caso della corsa off road va tenuta in considerazione soprattutto la durata dello sforzo, in genere più estesa rispetto alla corsa su strada perché più lunghe sono le distanze da percorrere, con un’altimetria che le rende ancora più impegnative.

L’elemento climatico con cui il trail runner deve fare i conti è soprattutto l’umidità. 

Fulvio Massa affronta l’argomento descrivendo le strategie di idratazione (che devono cominciare il giorno prima della gara) e i necessari adattamenti del nostro corpo, a partire dall’aumento della sudorazione e da altre misure che permettono di migliorare i processi di evaporazione del sudore stesso. 

Nota: Questo testo rappresenta una sintesi di due servizi: Evitare il calo di rendimento da caldo”, di Huber Rossi (pagine 32-38), e “In caso di caldo improvviso”, di Fulvio Massa (pagine 54-55), pubblicati entrambi su Correre n. 451, maggio 2022 (in edicola da inizio mese).

 

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