Su Correre di dicembre è il tema della preparazione per la maratona ad accomunare gli interventi di Orlando Pizzolato e Giorgio Rondelli: un nuovo test pre-gara per valutare l’efficienza e una dettagliata descrizione di come è cambiata nel tempo la preparazione dei top runner.
“Maratona: la seduta segreta” è il titolo del contributo di Orlando Pizzolato alla vostra lettura di Correre di dicembre. Dall’esperienza dell’allenatore di tanti podisti di ogni livello ecco infatti spiegata la seduta che permette di misurare l’efficienza muscolare prima del via e che non di rado rivela carenze che una perfetta preparazione non aveva messo in luce.
Spiega Pizzolato: “Nell’efficienza di un maratoneta a volte c’è una “zona grigia” fisiologica e tecnica che rappresenta un punto debole. Un maratoneta scrupoloso nella preparazione cura con attenzione la tenuta alla distanza svolgendo un adeguato numero di sedute di lungo lento per “garantirsi” sia, appunto, una buona tenuta strutturale alla distanza, sia un buon livello di efficienza metabolica. Quest’ultimo aspetto, però, si migliora di più svolgendo specifiche sedute a ritmo gara, perché nelle sedute di “lunghissimo” l’andatura è più lenta del ritmo maratona e quindi il miglioramento dell’efficienza metabolica è solo parziale”.
E per “stanare” i rischi di questa “zona grigia” dell’efficienza, Pizzolato propone un allenamento-test messo a punto anche alla luce delle considerazioni emerse da una ricerca universitaria finlandese: “Si tratta della corsa in salita – premette Pizzolato -, che è una prova che evidenzia l’efficienza del corridore. Se non si riesce a salire senza rilevanti difficoltà per alcuni chilometri, soprattutto su pendenze moderate, si deve accettare che si è in presenza di una carenza muscolare, ma anche organica”.
Maratona: qualcosa è cambiato
Come si preparano i maratoneti più forti? Equilibrio tra velocità e quantità di chilometri in un programma che ricorda da vicino quello degli specialisti dei 10.000 metri. Addio (o quasi) alle mitiche ripetute lunghe “alla Bordin”. L’esperienza, però, non si butta via: tra passato e futuro, tutto può tornare utile per adattare al meglio e valorizzare le caratteristiche del singolo atleta: come nel “caso Epis”, qui dettagliato da Giorgio Rondelli. Le riflessioni del nostro coach contenute in questo articolo fanno sì riferimento ai maratoneti di alto livello, ma i ragionamenti che le governano possono risultare utili agli allenamenti di ogni appassionato di buon livello.
Nota: Questo testo fa riferimento a due articoli: “Maratona: la seduta segreta” di Orlando Pizzolato (pagine 24-25) e “Maratona: qualcosa è cambiato” di Giorgio Rondelli, (pagine 36-37), pubblicati entrambi su Correre n. 458, dicembre 2022 (in edicola da inizio mese).