Su Correre di maggio Luca De Ponti si è concesso un momento di riflessione in occasione dei suoi quarant’anni da collaboratore di Correre. Nel suo articolo trovate sintetizzata una lucida analisi dell’evoluzione della corsa e soprattutto dei corridori: “In questi ultimi anni – scrive De Ponti – il “soggetto in movimento animato dalla voglia di correre”, forma moderna di espressione di vitalità, non è stato comunque a guardare e ha imparato molte cose. Tra queste:
– per correre ci vogliono valide calzature, che via via si sono evolute in modo continuo nonostante periodi di alti e bassi dettati dalle mode (i bassi) e non dalla scienza;
– per correre non basta correre, ma bisogna anche essere attrezzati fisicamente. Per questo nella programmazione devono essere inserite attività preparatorie collaterali volte a prevenire infortuni e a migliorare le prestazioni;
– le qualità prestative richiedono applicazione costante e programmazione attraverso una progressione allenante di anni;
– l’esperienza agonistica pura può evolvere nell’aspetto ludico a fini salutistici;
– i benefici relativi alla qualità di vita di chi svolge costantemente una attività motoria mutando il credere comune, ancor radicato negli anni settanta, del “non correre perché sudi” con il “muoviti che è indispensabile per stare bene”.
La regola fondamentale del testo
Tra le righe, Luca, chirurgo ortopedico, ricorda il messaggio di un lettore, uno di quei messaggi che per chi fa il suo come il mio mestiere valgono come medaglie: “Un giorno un paziente mi disse che considerava la rivista Correre un testo universitario rispetto alle altre pubblicazioni. Al di là del complimento, che poteva essere motivo di orgoglio per tutti noi che ci impegnavamo costantemente per trasmettere il verbo del pianeta corsa, pensai subito a un insegnamento del nostro indimenticato dottor Enrico Arcelli, pioniere di questa testata: “Il testo deve essere comprensibile a tutti!”.
Siamo ancora lì, lo confesso. Siamo ancora impegnati, attraverso i nostri esperti, a rendere semplici cose anche complicate, come le diverse tematiche della medicina e dell’allenamento, e a farlo in modo approfondito, così che il contenuto possa proporre al lettore qualcosa di più del tanto che appare gratuitamente sugli schermi dei nostri device.
Un’università della corsa, sì, ma per tutti.
Buona corsa dunque, e buona lettura delle parole utilizzate con passione e competenza dai nostri autori anche su Correre di maggio.