Zona mista – Zenoni e Tortu, ragazzi terribili

Zona mista – Zenoni e Tortu, ragazzi terribili

18 Maggio, 2015

Ristoranti di classe? No, meglio le trattorie fuori porta. Film con effetti speciali? Neppure per idea, meglio i cinema d’essai. Diamond League a Doha o Shanghai? No. Un salto fino a Gavardo una quindicina di chilometri dopo Brescia Est, dove era in programma il 10º Memorial Corso.
Viaggio tutt’altro che da buttare: belle gare, molti giovani, buon pubblico competente, il che non guasta.

Tre ore che sono filate via lisce, senza intoppi di sorta con un sole estivo, il tutto condito dalla presenza di tre britannici di grido (Richard Kilty, Mark Lewis Francis, Matthew Hudson-Smith). Sono stati però i ragazzini terribili a scrivere paginette interessanti domenica 17 maggio. Un maschietto e una femminuccia: Filippo Tortu e Marta Zenoni.

Il primo con la maglia verde della Riccardi si è presentato al via dei 100 metri, in un contesto quanto mai ostico. Aveva di fronte – o meglio a fianco, visto che di 100 metri si trattava – personaggi, che non aveva, forse, mai sfidato. Ma il ragazzino terribile allenato dal babbo che aveva centrato già 10”56 un paio di settimane fa, non s’è perso d’animo e ha impressionato il fotofinish con un meraviglioso 10”34 (vento nullo).

Due ore e mezza dopo la finale dei 100 con un parterre dei roi di lusso, come era nelle previsioni con i vari Lewis Francis, Tumi, Kilty, Ferraro, i vari Cerutti e Riparelli hanno corso la finale B! Sul traguardo si è buttato per primo Richard Kilty britannico campione mondiale e europeo indoor (Sopot e Praga) in 10”08 un crono difficile tra trovare nei meeting italiani (Golden Gala escluso), dietro di lui è spuntato il faccino imberbe di Filippo che ha chiuso con 10”33 aiutato da un vento a favore di 1,4.

Eccolo allora il nome nuovo della nostra velocità, che forse manca da tempo, da troppo tempo. Fermiamoci qui non incensiamolo, aspettiamo ancora, ma la sensazione è che Tortu possa già essere considerato un probabile azzurro nella nazionale maggiore. Incrociamo le dita.

Prima di trattare Marta dagli occhi azzurri, non può passare sotto silenzio un piccolo aneddoto che ha visto protagonista Richard Kilty. In Gran Bretagna, si sa, le scommesse sono all’ordine del giorno, i bookmakers sono nati da quelle lande. Kily durante l’inverno leggeva sui tabloid inglesi che i giocatori dell’Arsenal (Premier League)si dichiaravano veloci e che la stampa sportiva ne esaltava le qualità da veri e propri sprinter. Pronta è stata la risposta di Kilty: metto sul piatto 30 mila sterline, chi vuole sfidarmi? Sta aspettando ancora…

Marta è Zenoni, che di terribile ha tutto meno che l’aspetto. Di terribile ha la voglia di correre, di vincere, di battersi. A Gavardo sotto l’occhio attento di Rosario (Saro) Naso ha vinto con 2’05”63, per una volta non si è migliorata, ma ha 16 anni come Filippo Tortu. Il bello è che il tecnico siciliano di stanza a Bergamo non pareva affatto soddisfatto del risultato: il passaggio ai 400 è stato troppo lento! Parola di Marta.