D’accordo c’era vento. E forte. Ha soffiato a una velocità superiore alla norma, per le gare di atletica deve essere pari o inferiore a 2m/s. A Gavardo, nel meeting internazionale, di domenica soffiava a favore degli atleti a più 4,4. Un 9”90 apparso sul tabellone subito dopo che i velocisti hanno tagliato il traguardo dei 100m ha lasciato tutti esterrefatti, sbigottiti, increduli, urlanti.
Non si vede tutti i giorni dalle nostre parti un responso cronometrico del genere. Si vede e si vedrà magari al Golden Gala, nelle prove della Diamond League, d’accordo, ma in un meeting nostrano, dove si deve combattere, con la penuria di quattrini, dove ingaggiare un giamaicano, o uno statunitense di valore prosciuga buona parte, se non tutta del budget, è assai difficile, se non addirittura quasi impossibile da vedersi.
E’ finito così, l’undicesimo meeting Città di Gavardo – Memorial Max Corso, dopo che per tutta la giornata nubi minacciose gravavano su tutta la zona. Il Santo patrono dell’atletica (ci sarà certamente) ha allungato la sua mano sulla città che sbocca sulla Gardesana, (siamo in Lombardia in provincia di Brescia) e ha salvato tutto.
Chi ha siglato l’impresa? Si tratta di un rappresentante della nazione Arcobaleno, il Sudafrica, il suo nome è Hericho Bruntijes, ventitré anni di Capetown, almeno così lui dice, con un primato personale di 9”97 realizzato su un’altra pista veloce, come quella elvetica di Chaux des Fonds lo scorso anno. Il nome di Bruntijes si è già letto sulle riviste e sui quotidiani “atletici”. A Gavardo ha dato spettacolo con Richard Kilty britannico campione del mondo ed europeo dei 60 indoor. Nella batteria i due avevano fatto segnare 10”14 (+0,5), con il sudafricano davanti all’inglese.
Un paio d’ore più tardi, quando il meeting stava esalando l’ultimo respiro, senza sussulti eccezionali, come gli ultimi tre anni (ricordiamo i crono della Lalova, dello stesso Kilby e di Filippo Tortu) è arrivato quasi inatteso il botto: 9”90 scriveva in rosso il tabellone luminoso posto dopo una decina di metri dalla linea d’arrivo. Tempo che poi è stato corretto in 9”89 per Bruintijes e 9”92 per Kilby. Il velocista che vive dalla parte opposta del mondo, ha detto di voler battere Bolt. Intanto per sfidarlo sino in fondo dichiara di amare il pollo fritto, proprio come Usain. Staremo a vedere.
Abbiamo visto gare veloci di grande interesse personaggi del calibro di Pawel Maslak, di Dina Asher Smith, ma anche di facce azzurre interessanti come Irene Baldassarri, Sidney Giampietro. Mi fermo qui.
Giovedì tutti a Roma c’è il Golden Gala. Provocazione finale: vediamo se Gatlin & Soci fanno meglio di 9”89. Ah già il vento. Una volta si diceva che “tanto il vento non sa leggere”.