Stagione che parte quella in pista, e subito si vedono grandi cose: leggi mezzofondo in quel di Rabat (Marocco). La prima volta dell’Africa nella Diamond League. Primati mondiali stagionali a parte, noi italiani avevamo tre azzurri in campo. I due saltatori “Gimbo” Tamberi e Marco Fassinotti e Jamel Chatbi nelle siepi. Proprio di quest’ultimo più che giusto spendere qualche riga. Se lo merita.
Nella capitale della sua ex nazione dove è nato 32 anni fa, nei 3000 siepi ha colto un risultato di un certo spessore 8’21”92, lontano dall’8’02”77 di Kipruto, “crono” quello di Jamel, che non si vede da qualche tempo dalle nostre parti, che fa il paio con il 13’22”53 realizzato il 18 maggio a Nimega in Olanda nei 5000. Sono risultati importanti per l’atleta che abita a Castelli di Caleppio, 10.000 abitanti, in provincia di Bergamo, sposato con prole (due figli) e che per sbarcare il lunario, come si dice in gergo, di professione è operaio.
Chatbi ha una storia alle spalle, non proprio cristallina. Andate a leggere i suoi tempi di quando vestiva la maglia del Marocco vi troverete di fronte a un 8’08”86 a Tangeri nel 2009, a una 30ª posizione nel cross mondiale di Edimburgo nel 2008 (tutti gli italiani gli videro le spalle). Ai mondiali del 2009 (Berlino) non partecipò alla finale, fu squalificato per doping (clenbuterolo): tre anni.
Il sottoscritto lo rivide una domenica di ottobre del 2012 all’Idroscalo di Milano. Si correva una sorta di non competitiva. Chatbi arrivò con la maglia verde della Riccardi, la sua nuova società. A lui chiesi i motivi della squalifica. Abbassò il capo quasi a chiedere scusa e disse: “Ho fatto una gran cavolata, preferirei non parlarne”. Tanto per intenderci non ha detto: “Si dopano tutti, allora l’ho fatto anch’io”. Come qualcuno all’inizio di maggio ha affermato dopo la sua vittoria nella cinquanta di marcia.
Che cosa volete, Chatbi non aveva vinto un titolo olimpico era stato solo un onesto mezzofondista…Da allora con la maglia del sodalizio milanese, la nazionalità italiana ha iniziato una nuova vita, prima sotto le cure di Resteghini, da gennaio, sempre in Riccardi, con il tecnico Pasqualino Passoni. Lo scorso anno ha tentato la via della maratona, terzo a Roma e primato personale a Praga due mesi dopo con 2:12’17”.
Quest’anno pare sia partito assai bene. Chi scrive lo vede meglio nei 5000 e siepi, si vocifera che possa arrivare a correre un buon 10.000. Per accedere al pass olimpico Jamel Chatbi dovrà arrivare nei primi otto ad Amsterdam ai prossimi europei, così recitano i regolamenti della Fidal.
Pensierino della sera Sono finiti gli Europei di nuoto a Londra, ammetto ho provato una grande invidia! A ogni buon conto una spedizione stupenda culminata (nuoto, tuffi e sincro) con 32 medaglie (8 ori, 13 argenti e 11 bronzi). Il nuoto con l’atletica è sport olimpico per eccellenza…