Elucubrazioni atletiche sull’Eurocity n. 314 dell’11 agosto che, partito da Milano Centrale alle 10.25, ha il compito di portarmi a Zurigo per gli Europei che iniziano domani. Più che elucubrazioni, sogni di una giornata di mezza estate, mentre il treno va… Sui siti internet che si occupano di atletica si è cominciato a sbilanciarsi sui protagonisti e ne spuntano sempre di più, a scapito magari dei quotidiani. Ci provo pure io.
Parto dalle ragazze, dalla seconda metà del cielo, e mi lancio immediatamente in una previsione: Dafne Schepers sarà la reginetta della rassegna continentale. Scoperta quasi per caso sugli spalti dello stadio Olimpico di Helsinki, con al fianco quell’enciclopedia atletica che risponde al nome di Giorgio Cimbrico, Dafne più che altro balzò agli onori delle nostre cronache in primis per la sua avvenenza prorompente. Poi lentamente, io e Giorgio, cominciammo a seguirla atleticamente parlando anche sotto il mero profilo dei risultati che le dettero subito ragione. L’olandesina non porta gli zoccoli, ma ali ai piedi, è figlia del Mondiale junior del 2010, lei che è una delle specialiste delle prove multiple a Zurigo si esprimerà sui 100, 200 e 4×100. Come finirà è difficile saperlo, ma sono pronto a giocarmi almeno un centinaio di franchi svizzeri che i suoi successi saranno paragonati a quelli della connazionale Fanny Blankers-Koen che s’impose nei 100, 200 e 80 hs agli Europei di Berna del 1950.
Il sogno continua. Da inguaribile appassionato di mezzofondo prolungato, credo e spero che il minuto Mo Farah faccia sfracelli non solo come abbonato alla vittoria, (ci scommetterei almeno 1000 franchi svizzeri), così spero che Mo ci regali anche un crono di valore, perchè ho la vaga sensazione che nel mezzofondo vedremo tempi assai poco significativi in un contesto mondiale. Dai Mo, piazza un 50” almeno nell’ultimo giro, facci saltare sulla sedia, inebriaci con il tuo sorriso dopo aver stampato un meno 27 sui 10.000 m o un meno 13 sui 5.000 m. Sognare non è proibito.
Mentre l’Eurocity continua il suo viaggio, il sogno si è fatto ancora più bello: ho visto Lavillenie saltare in maglia azzurra. Sì, quella con la nuova scritta della sponsorizzazione assicurativa. Ho visto Bondarenko elevarsi sino all’infinito con la stessa canotta di Lavillenie…. Ho visto Martinot – Lagarde ingoiarsi gli ostacoli come caramelle con la scritta UnipolSaiassicurazioni…Un incubo? Un sogno? Sì perchè, sono arrivato e al Letzigrund la musica sarà diversa, spero solo di sentire suonare almeno una volta l’Inno di Mameli. Questo non è un sogno, ma una pretesa.