L’avranno vista o ne avranno sentito parlare in parecchi. Parlo della Cinque Mulini corsa classica attraverso i prati che si disputa a S.Vittore Olona dal lontano 1933, infatti, in più di un’occasione, anche gente comune ha avuto modo di parlarmene.
Con questo non è mia intenzione trattare né la storia di questa affascinante corsa campestre e neppure il seguito agonistico della scorsa domenica, che ha visto il successo di Mukhtar Edris (uomini) e di Viola Jelagat (donne): un etiope e una keniana. Tutto nella norma più assoluta, compreso l’assenza di italiani.
Quello che invece ha caratterizzato la manifestazione è stato il clima: semplicemente orrendo. Così qualcuno è uscito con la tipica frase: fango è sinonimo di cross. Vero, verissimo, ma chi ha sgobbato per allestire un tracciato degno della storia ne avrebbe fatto volentieri a meno.
Pensate che all’alba in seguito all’abbondante pioggia caduta nella giornata di sabato e nella notte ci si è messa pure la neve, si è dovuto modificare la zona d’arrivo che era ridotta a un lago vero e proprio. Sono arrivati trattori con balle di paglia per cercare di drenare il terreno. Un lavoraccio.
Il circuito magico del “Vallo” intriso di pioggia, con la “palta” che saliva sino alle caviglie ha messo a dura prova non solo gli atleti, più d’uno ha perso una scarpa nel fango, che in alcuni tratti hanno attraversato “rogge”, scalato “muri” aiutandosi anche con le mani, anche i volontari che completamente alla mercé della pioggia continua hanno svolto il loro lavoro alacremente.
Tende sistemate per accogliere la tv di Stato, i cronometristi, e tutta l’organizzazione hanno tenuto abbastanza, è stato invece il terreno che ovviamente non ha retto. A ogni buon conto viva il cross con tutte le sue sfaccettature, con le sue celeberrime tre effe: freddo, fango e fatica rappresentate alla grande alla Cinque Mulini che ha offerto spettacolo specie nelle gare giovanili, con tantissimi partenti. Spettacolo tra le donne con una azzurra Valeria Roffino sul podio, spettacolo con il vincitore Edris che è caduto nelle prime battute di gara veleggiando attorno alla 30ª posizione dopo il primo giro. La sua rimonta è stata a dir poco entusiasmante come la gioia di tutti gli uomini, pardon donne della Cinque Mulini.
Avete notato ho scritto donne. Sono loro: Emanuela, Graziella e Maura in rigoroso ordine alfabetico (se non le avessi nominate, mi avrebbero morso un orecchio alla prima occasione), che in questa edizione hanno condotto in porto una manifestazione che nessuno ricordava con condizioni climatiche del genere. Gli uomini Luca, Pinuccio, Andrea, Stefano e gli altri non se ne abbiano a male, le signore come le donne della nostra atletica, in alcuni casi hanno una marcia in più.