Per Leonardo Fabbri è record nel getto del peso con 22,98 m. Nel salto in alto terzo successo per Tamberi, con 2,34 m. Nel salto in lungo vince Larissa iapichino con 6,80 m.
Sulla Wanda Diamond League 2024 cala il sipario con tre “diamanti” vinti dall’Italia. Nelle due giornate della finale disputata nel meeting “Ivo Van Damme Memorial” di Bruxelles vincono Leonardo Fabbri (Peso), Larissa Iapichino (Lungo) e Gianmarco Tamberi (Alto).
Leo Fabbri: 22,98 m, record italiano
Per la seconda volta Leonardo Fabbri stabilisce il record italiano del getto del peso (precedente: Savona, 22,95 m): al primo lancio ottiene subito 22,98 metri, a un soffio dai 23 metri e a soli otto centimetri dal record europeo di Ulf Timmermann. Soddisfazione doppia per il fiorentino allenato da Paolo Dal Soglio, perché batte il tre volte campione olimpico Ryan Crouser (22,79 m).
Gimbo Tamberi: 2,34 m terzo diamante
Gianmarco Tamberi porta a tre il totale delle vittorie nelle finali di Diamond League, dopo quelle conquistate nel 2021 e 2022. Al culmine di una progressione non priva di incertezze, Gimbo supera 2,34 m alla terza prova e vince il testa a testa con l’altissimo ucraino Oleh Doroshchuk, che si ferma a 2,31 m.
Larissa Iapichino: vittoria con 6,80 m
Un secondo salto da manuale permette a Larissa Iapichino di vincere la finale della Wanda Diamond League: 6,80 metri ottenuti con uno stacco millimetrico, a zero centimetri dall’asse di battuta, in totale assenza di vento. Nella sua giovane carriera Larissa aveva già vinto quattro tappe di Diamond League. L’azzurra delle Fiamme Oro comincia con un 6,77 (-0.2) m, già con lo stacco perfetto che caratterizzerà il successivo salto-vittoria: solo un centimetro tra l’asse e la punta della scarpa. Andata al comando con il 6,80, Larissa Iapichino “passa” al terzo turno, salta 6,61 al quarto, nullo al quinto, 6,64 al sesto.
Le altre gare
La prima giornata delle “finals” della Wanda Diamond League 2024 (venerdì 13 settembre, sempre a Bruxelles) era stata caratterizzata dal secondo posto di Lorenzo Simonelli nei 110 metri a ostacoli (13”22, a sei centesimi dal francese Sasha Zhoya, primo in 13”16), dal quarto posto nel lungo di Mattia Furlani (7,88 m, v. +0.3) nella gara vinta dal giamaicano Tajay Gayle (8,28 m, +0.4) e dal sesto posto di Dariya Derkach nel triplo (13,45/+0.1), gara vinta dalla cubana Leyanis Perez (14,37/-0.1).
Nella conclusiva serata di sabato 14 settembre hanno gareggiato anche Ayomide Folorunso, quinta nei 400 metri a ostacoli con 55”37 nella gara dominata dall’olandese Femke Bol (52”45), e Roberta Bruni, sesta con 4,55 metri nel salto con l’asta che ha registrato la conferma dell’australiana Nina Kennedy (4,88), campionessa olimpica.
200 metri: si spegne Tebogo – Dopo il trionfo di Parigi 2024 e le successive ottime performance, Letsile Tebogo (Botswana) sembra avere le pile scariche e all’uscita dalla curva non riesce a riagganciare lo statunitense Kenny Bednarek che vince in 19”67 (vento +0.7 m/sec) mentre il campione olimpico chiude in 19”80.
1.500 metri: quinto diamante per Faith Kipyegon – La keniana vince per la quinta volta la finale Diamond League dei 1500, stavolta resistendo con 3’54”75 all’attacco finale dell’etiope Diribe Welteji (3’55”25).
5.000 metri: passerella per Beatrice Chebet – Fa gara a sé la bi-campionessa olimpica di Parigi, Beatrice Chebet (KEN): 14’09”82 nei 5.000 m, ma il futuro è per la diciannovenne etiope Medina Eisa che sigla il record del mondo U20 con 14’21”89.