Per molti anni il massimo consumo di ossigeno (VO2max) è stato l’unico parametro discriminante a livello scientifico per valutare l’efficienza di un atleta impegnato in uno sport di endurance, come la corsa di media e lunga durata, il ciclismo, lo sci di fondo o similari.
Il VO2max rappresenta la massima capacità del nostro organismo di consumare ossigeno in una data unità di tempo per rigenerare l’ATP (adenosintrifosfato), la molecola che permette ai muscoli di contrarsi producendo così il movimento. Ne deriva che più è alta è la potenza aerobica (VO2max), maggiore sarà la velocità che si può tenere in gara, sia questa una 10 km, una mezza o una maratona. Il VO2max è un parametro modificabile in misura inferiore rispetto alla soglia anaerobica ed è quindi un indice genetico importante per valutare le potenzialità dell’individuo.
Dopo diversi anni di ricerche si è però iniziato a notare che questo parametro varia tra soggetti con forti differenze fisiche. Può per esempio capitare che un soggetto che corre la maratona in 3 ore e 30’ abbia un consumo di ossigeno inferiore a un professionista che la corre in 2 ore e 10’; ma anche che atleti con valori di consumo di ossigeno similari abbiano prestazioni molto differenti.
Nel numero di Correre di marzo trovererete un’ampia ed esaustica spiegazione di tutti questi parametri fondamentali per interpretare i segreti del rapporto tra prestazione atletica e consumo di ossigeno. Ce ne parla Huber Rossi il cui consiglio finale è di allenarsi su più fronti.
Il massimo consumo di ossigeno è sicuramente un parametro importante, ma non va interpretato come l’unico fattore discriminante. Pur con valori di potenza aerobica inferiori, alcuni atleti riescono infatti a rendere meglio di colleghi più “dotati”, grazie ad altre variabili come l’economia di corsa e la frazione di utilizzo del VO2max. Il tutto senza considerare la componente psicologica, spesso altrettanto influente. Ciò che risulta decisivo è quindi la ricerca di una buona organizzazione del programma di allenamento, così da agire simultaneamente sul miglioramento di tutti e tre i parametri.