La presentazione ha riproposto la struttura del libro, con i tre autori che hanno preso la parola nello stesso ordine della narrazione: prima Gianni Romeo, che di Arese, su “Divieto di sosta”, ha raccontato l’infanzia e la giovinezza, poi Franco Fava (nella foto), che da compagno in maglia azzurra ha descritto le gesta sportive, culminate con il titolo europeo sui 1.500 m a Helsinki, nel 1971, e infine Fabio Monti, cui è stata affidata la descrizione dell’intensa attività da dirigente: fondatore e presidente dell’Asics Italia, presidente della Federazione italiana di atletica leggera dal 2005 al 2012 e ora presidente della Kahru, la marca finlandese di scarpe da corsa che dal 2014 ha rilanciato sul mercato.
Per l’Editoriale Sport Italia, casa editrice anche del mensile Correre, “Divieto di sosta” rappresenta un ritorno alla ricerca storica, filone già percorso con “La sfida di maratona”, di Remo Musumeci, dedicato alla vicenda di Dorando Pietri.
«Il libro di Franco ripropone il clima di quell’atletica degli anni ’60 e ’70 di cui anch’io sono stato testimone diretto ̶̶ ha dichiarato, dal palco, l’editore, Marco Sbernadori ̶ : prima che atleti, eravamo degli spiriti liberi, e questo, alla lunga, ha fatto la differenza.»
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