A sei anni di distanza, si conclude con una condanna per diffamazione la vicenda che vide la trail runner Francesca Canepa accusata di aver imbrogliato, ricorrendo a un passaggio in auto, all’edizione 2014 del Tor des Géants.
Nonostante si fosse sempre professata innocente la Canepa, già vincitrice delle edizioni 2012 e 2013 del Tor des Géants, venne squalificata e a nulla valsero le testimonianze da lei stessa fornite di un altro corridore e di due turisti che l’avevano fotografata poco prima del punto di controllo di Goilles, che secondo l’accusatore – il trailer runner torinese Paolo Rossi- e l’organizzazione aveva invece saltato.
“Ho beccato la Canepa in flagranza di reato… un passaggio da Cogne a Lillaz, è proprio palese. O ci pensate voi o faccio casino. A me non mi ha passato…è la mia parola contro la sua, la Canepa non mi ha superato. Io ho visto una macchina che è andata su e poi ha rallentato a Lillaz… ma adesso ho capito perché” si legge sul quotidiano online Ansa.it, che riporta le frasi rivolte da Rossi l’8 settembre 2014 ai volontari dell’organizzazione, poi diffuse attraverso la radio di servizio.
Di oggi invece la notizia che a essere condannato per diffamazione, invece, è stato proprio lo stesso accusatore, condannato dal giudice di pace di Aosta Giuseppe De Filippo al pagamento di una sanzione di 2.300 euro e a una provvisionale di risarcimento nei confronti della stessa Canepa pari a 15.000 euro.