Alex Schwazer non ci sta e respinge le accuse: “Sono qui come 4 anni fa – esordisce l’altoatesino nella conferenza stampa convocata dopo la notizia choc di una presunta positività agli steroidi – ma oggi non ho nulla di cui scusarmi perché non ho commesso nessun errore. Quello che sto vivendo è un terribile incubo, ma qui andremo fino in fondo“.
Il marciatore altoatesino è sostenuto dal suo legale che annuncia battaglia: “Alex in questa vicenda non ha alcuna responsabilità – dice l’avvocato Gerhard Brandstaetter – combatteremo con tutte le nostre forze e agiremo immediatamente con una denuncia penale contro ignoti“.
Il test contestato risale ad un controllo effettuato lo scorso 1° gennaio e inizialmente il risultato sarebbe stato negativo, tuttavia un successivo controllo più approfondito del medesimo campione avrebbe rilevato tracce di sostanze proibite. I contorni della vicenda sono poco chiari e lasciano aperte numerose ipotesi rafforzate dalle parole di Sandro Donati “L’odio nei miei confronti si è rivoltato su Alex come una vendetta. Io non lo abbandono, non lo lascio solo. Lotteremo fino alla fine contro le enormi incongruenze di questa vicenda“.
A questo punto la partecipazione del marciatore alle Olimpiadi di Rio è fortemente a rischio, le controanalisi sono infatti previste ai primi di luglio.