Presso il suo quartier generale di Annecy, oggi la Salomon ha presentato il nuovo sistema S/Lab ME:sh, che permette di costruite scarpe con un alto livello di personalizzazione.
Fra i suoi ispiratori, anche Kilian Jornet, fresco primatista nella salita sull’Everest, che si è domandato se fosse possibile estendere anche ai runner “normali” la costruzione di scarpe personalizzate, come quelle che da anni la Salomon realizza per lui.
Le nuove scarpe ME:sh potranno essere costruite in base alle necessità di ogni runner, tenendo conto anche del suo modo di correre, e del terreno su cui lo fa.
Il team Salomon ha compiuto un grosso sforzo rivedendo l’intero sistema produttivo, e la totalità dei componenti che concorrono a formare le calzature. Il risultato è che ora il nuovo sistema richiede soltanto 30 operazioni, invece delle 180 necessarie in precedenza, ed inoltre diventano necessari solo 12 nuovi componenti.
Uno di quelli chiave è una nuova tomaia, chiamata Twinskin, realizzata a maglia a doppio strato, alla quale è possibile conferire le dimensioni desiderate, grazie a un nuovo processo di formatura, per poi procedere col saldarla agli altri componenti. E’ inoltre possibile scegliere di assemblarla su alcune varianti di specifiche suole e di inserti ammortizzanti, a seconda del comportamento desiderato da ogni runner. Il processo produttivo è parzialmente robotizzato, ma controllato ed integrato da tecnici ultra-specializzati.
Jean Marc Pambet, presidente della Salomon, ha detto di ritenere che il progetto Me:sh abbia, in futuro, il potenziale di trasformare l’intero settore calzaturiero, in virtù sia della sua semplificazione, che della personalizzazione resa possibile.
Inoltre, l’azienda sottolinea che il nuovo sistema permette di portare il processo produttivo nei Paesi dove vivono gli utilizzatori, permettendo così anche di ridurre notevolmente il suo impatto complessivo sull’ambiente.
Nella sede di Annecy, dove le prime scarpe ME:sh sono costruite, è anche possibile seguire direttamente la loro costruzione.