All’alba dei 34 anni si avvera il sogno di René Cuneaz. Per la prima volta il valdostano vestirà la maglia azzurra e lo farà in occasione dei Campionati Europei di Monaco 2022 dove, lunedì 15 agosto, correrà la maratona.
Una convocazione arrivata in extremis a causa del forfait per infortunio di Eyob Faniel e Yassine El Fathaoui e che riscatta così la delusione per gli Europei di Berlino 2018 quando fermo ai box c’era lui.
In questo caso la chiamata è arrivata all’ultimo ed è l’unica preoccupazione che turba l’atleta: “Purtroppo non ho potuto preparare questa maratona come avrei voluto. Ho fatto pochi “lunghi” ma questo non mi impedirà di dare il massimo una volta in gara. La partenza è prevista alle 11,30 ed è probabile che farà un gran caldo. Per questo sarà importante gestire al meglio le energie e fare una gara intelligente”.
La storia sportiva di René Cuneaz, come raccontammo qualche tempo fa sulle pagine della nostra rivista, è anomala e si divide tra i turni in fabbrica e le sedute di allenamento. Alle volte in compagnia di un’altra runner lavoratrice, la pediatra e maratoneta Catherine Bertone.
Dopo parecchi anni trascorsi in un’azienda siderurgica di Aosta, ora René lavora al Consorzio Regionale Tutela e Incremento Pesca ma allo stesso modo deve trovare il giusto equilibrio tra ore di sonno, metabolismo e corretta alimentazione.
Per questioni lavorative e giorni di ferie già assegnati non ha potuto raggiungere il resto della nazionale nel ritiro pre-Europei a Saint Moritz. “Ho cercato di gestire gli allenamenti qui in Valle, con il caldo, dopo il lavoro, anche se è stata abbastanza dura, sia mentalmente che fisicamente – spiega – Quel che è certo è che darò il massimo come sempre e, con l’esperienza acquisita in questi anni, cercherò di gestire le energie per portare a termine la miglior gara possibile quel giorno, anche se la maratona è sempre insidiosa e presenta sempre i suoi ostacoli”.
René Cuneaz e gli inizi sugli sci
René all’atletica ci arriva tardi. Ma lo fa dopo una buona carriera nello sci di fondo. All’età di quattro anni gli misero subito gli sci ai piedi, in Val d’Aosta non si scappa. Da sempre i fondisti sono anche buoni podisti, sono specialità imparentate, la programmazione estiva prevede discrete quantità di allenamenti di corsa, in pianura e pista, e soprattutto molti collinari e corse in salita per rinforzare la muscolatura. Certo, non si è brillantissimi, ma René mi assicura che molti fondisti scandinavi corrono distanze veloci come i 3.000 m sul piede degli 8’20”, lui stesso vanta un 8’19” ottenuto nel 2012. Cunéaz porta in dote una buona carriera a livello giovanile sulla neve, con miglioramenti costanti senza strappi, da Juniores fa due podi ai Campionati italiani e si guadagna una convocazione in Coppa Europa.
Oggi però i piedi buoni li ha messi sul tartan e sull’asfalto. Dopo un terzo posto alla Granfondo Marcia Gran Paradiso di Cogne decide di dedicarsi completamente alla corsa, uno sport forse più gestibile e compatibile con il lavoro. Lyana Calvesi (figlia del grande tecnico Sandro Calvesi e moglie del mito degli ostacoli Eddy Ottoz) gli fa incontrare Giorgio Rondelli, il quale dopo una serie di salite e brevi e un 1.000 m corso a 2’52” nel traffico di Milano decreta di potere iniziare con lui un rapporto di collaborazione, anche se a distanza. In quel periodo René lavora come disegnatore presso lo studio di un architetto, corre in pausa pranzo o la sera e arriva a ottenere un 14’50” sui 5.000 m all’Arena di Milano.
Il percorso sui 42 km di René Cuneaz
Nel 2010 viene assunto alla Cogne Acciai Speciali, sembrava una buona idea, forse i turni avrebbero facilitato gli allenamenti, cosa vera solo in parte, mi racconta. Ci sono i riposi “lunghi” dopo il lavoro notturno, che lasciano spazio, ma in generale a volte si arriva spenti in pista ed è durissima. Di un Cross della Volpe a Volpiano affrontato dopo cinque giorni di lavoro notturno René ricorda solo la voglia di stendersi sul prato a dormire, si è rapiti da brutti pensieri, passa per la testa anche la voglia di mollare.
Nel 2012 a causa di un leggero calo produttivo l’azienda lascia a casa i dipendenti in cassa integrazione un giorno alla settimana, sembra poca cosa ma per Cunéaz arrivano tutti i personali in pista; inoltre, corre la sua seconda mezza maratona in 1:06’53”. Rondelli lo tessera per il Cus Pro Patria, è un piccolo dolore nostalgico staccarsi dall’Atletica Sandro Calvesi, ma anche un punto d’onore e uno stimolo. Rondelli lo vuole vedere in maratona, René è titubante, ma nell’aprile 2014 esordisce a Milano, va di poco sopra le 2:20’ ed è vicecampione italiano alle spalle di Danilo Goffi. Seguirà un passo falso alla 42 km di Torino e relativo cambio di strategia tecnica e di regime alimentare, visto che spesso accusava fitte al fianco: meno chilometri ma allenamenti più intensi e una pressoché totale eliminazione dei lieviti negli impasti (limitando pane, pizza, dolci contenenti lievito) e sostituzione del latte bovino con quello caprino o di pecora (anche formaggi) che davano fastidi intestinali. Non sono dettagli da poco, non bastano i chilometri macinati, ormai è chiaro che l’alimentazione è un aspetto determinante e un salto da un nutrizionista sarebbe raccomandabile. Una giornata tipo di René prevede a pranzo pasta di farro o grano saraceno, integrale o kamut oppure riso integrale condito con pesce (tonno o salmone) o verdure cotte. A cena carne bianca o pesce con insalata o minestroni o un po’ di riso.
Nel 2015 a Firenze arriva un 2:15’49”, 7° posto assoluto e primo degli italiani, una bella svolta a cui però non seguirono miglioramenti sui 10.000 m e sulla mezza. Ma la corsa non è mai fortuna o casualità e nel 2016 il personale sulla maratona viene limato in una manifestazione di respiro internazionale, a Francoforte, dove Cunéaz taglia il traguardo al 10° posto in 2:15’32”.
(Così scriveva Saverio Fattori su Correre maggio 2017)
Il tricolore e la maglia azzurra
Nel 2019 a Reggio Emilia un altro importante tassello: sotto lo sguardo di coach Rondelli si laurea campione italiano di maratona con i colori del Cus Pro Patria Milano.
Nel 2021 guida la sua compagna di squadra Giovanna Epis al primato personale in maratona a Valencia.
Per limare il personale ci vorranno sei anni e tanti chilometri macinati. È a Siviglia, lo scorso febbraio, che Cuneaz ipoteca la maglia azzurra fermando il cronometro sul tempo di 2:12’48” e facendosi beffa degli anni che passano.
Ed ora per il valdostano di Gressan è tempo di correre – e sognare – sulle strade di Monaco 2022.
Forza René.