Eliud Kipchoge ha stabilito il record del mondo della maratona sul velocissimo percorso di Berlino fermando il cronometro in un sensazionale 2h01’39”. Il fuoriclasse keniano allenato dell’ex campione dei 3000 siepi Patrick Sang ha polverizzato di 1 minuto e 17 secondi il precedente primato detenuto dal connazionale Dennis Kimetto sullo stesso percorso della capitale tedesca.
Kipchoge è diventato il primo maratoneta della storia in grado di scendere sotto la barriera delle 2h02’.
Aiutato da un gruppo di pacemaker il trentatreenne è transitato al 5 km in 14’24” e al 10 km in 29’01” con 22 secondi di vantaggio sulla tabella di marcia del record del mondo di Kimetto. Poco dopo il passaggio al 15 km in 43’38” due dei pacemakers non sono state in grado di continuare e si sono ritirati. L’ultima lepre Josphat Boit ha guidato Kipchoge a metà gara in 1h01’06” con un minuto di vantaggio nei confronti di Kipsang prima di terminare il suo compito al 25 km. Kipchoge ha fatto registrare i passaggi più veloci di sempre al 25 km (1h12’24”) e al 30 km (1h26’45”).
Correndo da solo per 17 km Kipchoge ha piazzato l’accelerazione decisiva passando al 35 km in 1h41’12” con una possibile proiezione finale al di sotto delle 2h02’ in una giornata ideale per correre con una temperatura di 18°C e senza vento.
Kipchoge ha percorso la seconda metà gara più veloce di sempre con 1h00’33”.
Con il record del mondo ormai in tasca al passaggio al 40 km in 1h55’32” Kipchoge ha piazzato una frazione tra il 40 e il 41 km in 2’46”.
Nella storia dei record del mondo della maratona si tratta del miglioramento più netto dai tempi di Derek Clayton, che nel 1967 migliorò il precedente primato di 2 minuti e 23 secondi. Berlino ha festeggiato l’ottavo primato mondiale maschile nella storia di questa gara e l’undicesimo record considerando anche i tre record femminili.
Kipchoge era già andato vicino alla grande impresa correndo in 2h03’05” nel 2016 a Londra. Lo scorso anno si impose a Berlino in 2h03’32” sotto la pioggia.
“Mi mancano le parole per descrivere come mi sento. E’ stato difficile correre da solo per 17 km ma ero ben preparato a correre la gara da solo. Mi sono concentrato sul lavoro svolto in Kenya, che mi ha aiutato a spingere sull’acceleratore. Sono grato al mio allenatore, al mio manager e all’organizzazione”, ha dichiarato Kipchoge a caldo dopo la gara.
Amos Kipruto si è classificato secondo in 2h06’23” precedendo Wilson Kipsang (2h06’48”).
LA GARA FEMMINILE
La keniana Gladys Cherono ha completato la doppietta keniana stabilendo il record del percorso e la quarta migliore prestazione di sempre con un eccellente 2h18’11”. La tre volte campionessa olimpica e nove volte iridata Tirunesh Dibaba ha guidato nella prima parte della gara transitando a metà gara in 1h09’03” seguita poco più dietro da Cherono, da Ruti Aga, dalla due volte campionessa mondiale Edna Kiplagat e da Helen Tola. Quando Dibaba ha iniziato a sentire la fatica alcuni chilometri più tardi, Cherono ha piazzato l’accelerazione decisiva che le ha permesso di tagliare il traguardo per prima ai piedi della Porta di Brandeburgo per la terza volta in carriera dopo i successi nel 2015 e nel 2017.
La keniana ha polverizzato di oltre un minuto il record del percorso stabilito nel 2005 dalla giapponese Mizuki Noguchi con 2h19’12”. Aga ha tagliato il traguardo 23 secondi più tardi in 2h18’34” (sesto crono all-time) precedendo Tirunesh Dibaba (2h18’55”). Per la prima volta nella storia della maratona femminile tre donne sono scese sotto le 2h19’ nella stessa gara. La migliore delle europee è stata la portoghese Carla Salome Rocha con 2h27’25”.
“Mi sono allenata bene per raggiungere il mio obiettivo. Mi sono sentita bene e ho sentito il calore della gente lungo il percorso. Berlino è una città meravigliosa”, ha dichiarato Cherono.
La Maratona di Berlino ha fatto registrare la partecipazione di oltre 44000 corridori provenienti da 133 paesi.