Rallentare per… migliorare la velocità di corsa

Rallentare per… migliorare la velocità di corsa

Foto: 123RF

Mettere per qualche tempo un freno consapevole alle proprie sedute può avere dei vantaggi e rappresentare una strategia di reset che, nel tempo, darà i suoi frutti. Quella del rallentare per migliorare la velocità di corsa è infatti una tecnica utilizzata non a caso da tanti allenatori e atleti, anche i più forti al mondo. Sembra un paradosso ma è così. Daniele Vecchioni ci ha spiegato perché. La cosa fondamentale infatti non è correre veloce, ma sapere quando e come farlo. E prima di tutto è necessario essere bravi a correre piano.

Non farsi ossessionare dal ritmo

Anche da amatori, è normale desiderare di migliorare la velocità di corsa. Purtroppo è questo il parametro su cui spesso oggi si misura il valore di un runner. Non voglio dire che gli amatori non dovrebbero puntare a migliorarsi, ma questo non deve essere l’unico obiettivo. Per chi corre per passione ci sono obiettivi più importanti, come raggiungere uno stato ottimale di forma fisica, salute e benessere e imparare a correre bene senza farsi male. A questo punto la maggiore velocità sarà solo il risultato soddisfacente di un buon programma di allenamento, ma ci si arriverà in modo sostenibile. Il problema è che spesso si saltano questi passaggi, puntando a un certo ritmo al chilometro ancora prima di saper correre e per farlo si ignorano dolori e si rischiano infortuni.

Occhio alla ripresa dopo uno stop

Ancora peggiore è la condizione di chi si ritrova a riprendere con il running dopo una pausa di settimane, mesi o addirittura anni. Questi corridori, spesso memori delle loro velocità prima dello stop, le ricercano quasi istantaneamente dopo aver ripreso l’attività, senza concedersi tempi di riadattamento. Questo è il risultato della mancanza di una sana cultura della corsa, specie in ambito amatoriale. Non solo quindi non dovrebbe stupire che la maggior parte dei podisti ogni anno si infortuni, ma bisognerebbe anche sapere poi che questi sono gli stessi runner che inevitabilmente si troveranno a fermarsi o a frustrarsi perché arrivati a un punto morto o perché il loro fisico, anziché migliorare, peggiora. Per evitare tutto questo il segreto sta nell’imparare a correre piano e a godersi le uscite.

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