Portland 2016 si chiude nel segno di Genzebe Dibaba

Portland 2016 si chiude nel segno di Genzebe Dibaba

21 Marzo, 2016

E’ calato il sipario sull’edizione 2016 dei Mondiali Indoor di Portland. Ecco il riassunto delle finali dell’ultima giornata all’Oregon Convention Centre

3000 m femminili

Ancora un trionfo iridato per Genzebe Dibaba, che ha portato a casa il terzo oro in questa manifestazione dopo le vittorie conseguite a Istanbul 2012 sui 1500m e a Sopot 2014 sui 3000m. Dibaba ha salutato la compagnia dopo un avvio lento involandosi verso un facile successo in 8’47”43 (ultimi 2000 in 5’32”) con quasi sette secondi di vantaggio sulla quattro volte campionessa del mondo di questa distanza Meseret Defar (8’54”26) e otto secondi sulla primatista statunitense dei 1500m Shannon Rowbury (8’55”55).

3000 m maschili

Il diciottenne etiope Yomif Kejelcha ha vinto il primo titolo iridato assoluto dopo l’oro conquistato da junior sempre nell’Oregon a Eugene nel 2014. Dopo un avvio ad andatura turistica con un primo 800m corso in 2’18” il ritmo si è vivacizzato nelle fasi finali. Kejelcha ha piazzato l’allungo vincente con un ultimo 1000 in 2’22” che le ha permesso di aggiudicarsi l’oro in 7’57”21. Il campione statunitense Ryan Hill ha preceduto Augustine Choge per quattro centesimi di secondo in 7’57”39.

800 m femminili

Il Burundi, che ha dovuto aspettare 23 anni prima di salire sul podio in questa manifestazione, ha vinto un’altra medaglia negli 800 dopo l’argento di Antoine Gakeme nella gara maschile. Francine Nyonsaba, atleta conosciuta anche in Italia per i successi ai meeting di Padova e Rieti dello scorso anno, ha fatto sua la finale degli 800m stabilendo la migliore prestazione mondiale dell’anno con 2’00”01 precedendo la statunitense Ajée Wilson (2’00”27) e la campionessa mondiale juniores Margaret Wambui (2’00”44).

1500 m maschili

Ancora sugli scudi il mezzofondo veloce statunitense che vince con il figlio d’arte Matthew Centrowitz, che conquista l’oro in volata in 3’44”22 sul campione europeo indoor Jacub Holusa (3’44”37) e sull’argento olimpico di Pechino Nick Willis (3’44”37). 60 ostacoli maschili: Il primo oro giamaicano di questi campionati è arrivato nell’ultima finale individuale con Omar McLeod, che eguaglia la migliore prestazione mondiale dell’anno con 7”41 precedendo la coppia francese formata da Pascal Martinot Lagarde (7”46) e Dimitri Bascou (7”48).

Salto in alto femminile

Settimo posto per l’azzurra Alessia Trost con 1.93m nel salto in alto femminile (prima di sbagliare tre prove a 1.96m). Il successo è andato alla neo primatista mondiale juniores Vashti Cunningham, che ha vinto il primo oro della sua giovane carriera con 1.96m a soli 18 anni battendo per un numero minore di errori la veterana spagnola Ruth Beitia, che ha vinto l’ennesima medaglia della sua carriera alla nona partecipazione in questa rassegna, e la polacca Kamila Lichwinko. Salto in lungo maschile: Marquis Dendy si è confermato il migliore lunghista del momento vincendo l’oro con 8.26m sulla pedana dove settimana scorsa ha realizzato 8.41 ai Campionati statunitensi. Dendy ha battuto di un centimetro l’australiano Fabrice Lapierre in una gara combattuta e di buoni contenuti tecnici con i primi tre racchiusi in cinque centimetri. Bronzo per il cinese Changzhou Huang con 8.21m.

Conclusione in bellezza dei mondiali con le staffette 4×400 andate alle squadre statunitensi sia in campo femminile con 3’26”38 davanti alla Polonia (3’31”15) e alla Romania (3’31”51) sia in campo maschile in 3’02”45 davanti alle Bahamas (3’04”75) e a Trinidad and Tobago (3’05”51). Gli Stati Uniti hanno dominato il medagliere con 13 ori, 6 argenti e 4 bronzi per un totale di 23 medaglie. Segue l’Etiopia (2 ori, 2 argenti e 1 bronzo) e la Francia (1 oro, 1 argento e 2 bronzi). L’Italia è decima grazie allo splendido oro di Gianmarco “Gimbo” Tamberi nel salto in alto.

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