Già, potrebbe sembrare una banalità. Ma ogni tanto va ribadito: per avere ed essere una società migliore c’è (tanto) bisogno anche dello sport. Ogni tanto può essere un po’ troppo per scontato dire che “lo sport faccia bene”. Su Correre di marzo Antonella Carini ci spiega quali sono i principali tesori dello sportivo, o meglio, di chi pratica attività soprattutto di tipo aerobico, a partire dalla camminata a passo veloce di un’ora piena.
Più intelligenti
L’attività aerobica ha un ruolo protettivo del tessuto neuronale, incrementa le abilità cognitive e svolge una potente azione antinvecchiamento. Tali effetti positivi derivano dalla stimolazione dell’attività delle staminali cerebrali indotta dall’esercizio.
Anche l’alimentazione può “allevare” le staminali. La ricerca ha dimostrato che una dieta ricca di dhs (acido docosaesaenoico, omega-3 a catena lunga) induce la formazione di nuove cellule nervose nell’ippocampo. Insomma, la dieta nutre le staminali cerebrali (F. Bottaccioli). Di qui l’interesse in ambito scientifico per lo studio e la lotta a malattie neurodegenerative come l’Alzheimer, il Parkinson e la sclerosi multipla.
Più felici
Varie ricerche hanno rilevato un aumento dei livelli ematici di beta-endorfine (sostanze endogene associate a sensazioni di benessere) negli atleti ˗ soprattutto negli appassionati di corsa sulle lunghe distanze ˗ e il parallelo senso di disagio, talvolta di malessere, negli stessi sportivi quando sono costretti a periodi di inattività.