PAROLA DI CORRERE – Un po’ bufali, un po’ locomotive

PAROLA DI CORRERE – Un po’ bufali, un po’ locomotive

26 Febbraio, 2014

Un piede sull’asfalto, uno sul fondo sterrato. E sopra la testa un fumetto di pensiero fatto di punti interrogativi e di sogni. Così, sulla controcopertina di pagina 67, compare la nostra mascotte, quella che state forsennatamente battezzando su facebook (continuate, c’è ancora un po’ di tempo).

Nel cuore di questo Correre di marzo trovare 60 pagine organizzate come una pubblicazione indipendente e dedicate a una guida introduttiva al trail running: dalla strada al sentiero.

E non potete sperare che non scatti la citazione di turno della canzone. Inevitabile riproporvi De Gregori: “Tra bufalo e locomotiva la differenza salta agli occhi: / la locomotiva ha la strada segnata, / il bufalo può scartare di lato e cadere.” E il bisonte americano (“bufalo” in inglese) a scartare di lato e cadere è davvero bravo, avete presente la scena madre di Balla coi lupi?

Sessanta pagine di sostanziale riassunto di tanti argomenti trattati in questi anni, principalmente da Fulvio Massa, qui declinati in forma di scheda per essere utili a chi ancora non ha provato a correre con lo zaino. Sessanta pagine spese a sviscerare quella differenza che magari davvero “salta agli occhi”, ma non è così facile da fare propria, sul piano della preparazione fisica, ma, soprattutto, a mio parere, su quello dell’atteggiamento mentale. E non è tanto “il cronometro che non ci serve più”, sintesi di facciata, a disorientarci, quanto accettare di vivere in una dimensione in cui quello che ci troveremo ad affrontare ha nella propria natura l’idea di irregolarità, di imprevisto. Tutto il contrario delle giornate “schedulate” (bleh!) a cui finiamo per ridurre la nostra vita. Tutto il contrario dell’impulso da “tuttosubito”, che ci porta a grattare per vincere. Il bisogno di certezze rassicuranti, almeno su cosa accadrà nelle prossime ore, ci fa locomotive, ma il bufalo/bisonte è lì sotto che urla il suo bisogno di respirare.

A farvi da Cicerone assieme a Fulvio in questa migrazione di corsa trovate il “vecchio” Soresi e il “nuovo” Revelli, oltre ai consolidati esperti delle materie che è necessario toccare: De Ponti (medicina), Pavesi (Scarpe), Speciani (alimentazione), Trabucchi (psicologia).

Sento poi di dover tranquillizzare il mondo delle corse su strada: questo travaso di passione in corso da anni obbedisce a una logica da vasi comunicanti: una fetta crescente di praticanti alterna corsa in natura e corsa su strada, distanze brevi e lunghe, momenti di preparazione intensa ad altri in cui la corsa è poco più che una scusa per rilassarsi o stare in compagnia di amici. Se da tempo si parla con insistenza di trail running è perché nel corridore, come nell’uomo, che sia bufalo o locomotiva, il bisogno di nuovi stimoli è un segno di salute.