La prima medaglia d’oro olimpica di tutto lo sport femminile italiano arrivò ottant’anni fa. Esattamente il 6 agosto 1936, quando Trebisonda “Ondina” Valla vinse la gara degli 80 a ostacoli dei Giochi olimpici di Berlino.
Una corsa risolta in un serratissimo finale, decifrato grazie a tempi rilevati al millesimo, che richiesero ai giudici mezz’ora di consultazione: 1ª Valla 11”748; 2ª Anni Steuer (Germania), 11”809; 3ª Elizabeth Taylor (Canada), 11”811, 4ª Claudia Testoni (bolognese come la Valla), 11”818; 5ª Catharina ter Braake (Olanda), 11”832; 6ª Doris Eckert (Germania), 12”190.
Nella semifinale del giorno prima, il 5 agosto, Ondina Valla era riuscita a ottenere il record del mondo: 11”6. In seguito, del primato mondiale si impossesserà proprio Claudia Testoni, quarta e grande sconfitta della finale di Berlino, che il limite umano porterà a 11”3 a Garmisch Partenkirchen, il 23 luglio 1939, tempo che poi eguaglierà a Dresda, il 13 agosto di quello stesso anno, dopo aver conquistato anche il primo titolo europeo, nel 1938, a Vienna.
Le due erano rivali fin da piccole, quando mossero i primi passi nell’atletica con gli insegnanti della scuola “Regina Margherita” di Bologna (poi rinominata “Edmondo De Amicis”), che entrambe frequentavano (la Testoni era più vecchia di un anno). “Sul podio – ricorda Augusto Frasca su Correre di agosto – Ondina ringraziò Iddio, la madre e il padre, gli invisibili incroci di vita e di sangue, la Patria Italia, il luogo, l’evento, le coincidenze astrali, le condizioni fisiche, i primi insegnamenti atletici, le grazie imperscrutabili che l’avevano di colpo trasformata da donna in regina, facendo della cronaca di un momento un inno all’eternità”.
Nata a Bologna cent’anni fa, il 20 maggio 1916, Ondina Valla completò la propria esistenza a novant’anni, il 16 ottobre 2006, a L’Aquila, dove il marito medico, Guglielmo De Lucchi, aveva aperto una casa di cura, che la campionessa olimpica aveva continuato a portare avanti anche dopo la morte del coniuge, avvenuta nel 1964.
Nota: la vittoria di Ondina Valla è raccontata da Augusto Frasca su Correre n. 382, agosto 2016 (ora in edicola), alle pagine 90-95, nell’articolo intitolato “Quel momento che si fece storia”. Si parla della Valla anche nell’intervista a Federico Buffa, curata in quelle stesse pagine da Andrea Schiavon.