10.000 m, Dibaba (30’43″35), quinto titolo mondiale – 100 m piani – Sotto la pioggia vince Bolt (9″77) su Gatlin (9″85) e Carter (9″95) – Salto in lungo – Brittney Reese vince per la terza volta (7,01 m) – Lancio del disco – Sandra Perkovic (67,99 m): dopo l’oro olimpico conquista quello mondiale – Decathlon – Domina Eaton – Marcia km 20 – A sorpresa il russo Ivanov. Lontani i nostri: 14° Giuppioni, 28° Rubino, 43° Tondodonati – 800 m – Benedetti si spegne in semifinale – 400 m piani – La Grenot, per la terza volta, è la prima delle escluse dalla finale. Galvan conquista la semifinale.
Mosca – Tirunesh Dibaba ha aggiunto la quinta corona iridata della sua straordinaria carriera vincendo i 10.000 m in 30’43”35 davanti alla keniota Gladys Cherono, argento in 30’45”17 e all’etiope Belaynesh Olijira che con 30’46”94 ha preceduto di soli 4 centesimi di secondo la keniota Emily Chebet. La gara si è decisa a 500 m dalla fine quando Tirunesh ha superato la giapponese Niya che aveva guidato nella seconda metà della gara prima di venire superata dalla Cherono e dalla Olijira. Dibaba ha vinto il primo oro della sua straordinaria carriera sui 5.000 m a Parigi a 18 anni, prima di conquistare il doppio successo sui 5.000 e sui 10.000 m a Helsinki 2005 e l’oro di Osaka 2007 sui 10.000 m.
100 m piani uomini – Il fulmine Usain Bolt ha illuminato il cielo di Mosca nella serata piovosa dei Mondiali che ha incoronato il fuoriclasse giamaicano campione del mondo dei 100 m per la seconda volta dopo Berlino 2009, quando trionfò con il record del mondo di 9”58. Bolt ha così riscattato la delusione dei Mondiali di Daegu, quando venne squalificato per partenza falsa. Questa volta è andato tutto alla perfezione. Bolt ha incantato il pubblico del Luzhniki volando in 9”77, tempo di grandissimo valore sotto la pioggia battente caduta in serata su Mosca dopo un pomeriggio molto caldo. Usain si é sempre esaltato anche in condizioni climatiche difficili e spesso ha firmato grandi prestazioni cronometriche con qualunque tempo atmosferico. Justin Gatlin ha vinto l’argento in 9”85 tornando così sul podio iridato a otto anni di distanza dall’oro di Helsinki 2005. Il giamaicano Nesta Carter ha conquistato il bronzo iridato in 9”95 precedendo i connazionali Kemar Bailey Cole e Nickel Ashmeade, quarto e quinto con lo stesso tempo di 9”98. Mike Rodgers è sesto con 10”04, due centesimi meglio rispetto al francese Christophe Lemaitre, migliore europeo con 10”06 davanti al britannico James Dasaolu (10”21). Justin Gatlin, Nickel Ashmeade e Usain Bolt avevano vinto le semifinali. Gatlin si é imposto nella prima semifinale in 9”94 per tre centesimi di secondo su Nesta Carter mentre il francese Jimmy Vicaut, che tanto aveva impressionato nella batteria di sabato, è rimasto escluso dalla finale pur correndo in un ottimo 10”01. Nickel Ashmeade si è aggiudicato la seconda semifinale in 9”90 precedendo di tre centesimi il connazionale Kemar Bailey Cole. Il britannico James Dasoolu si è qualificato con il terzo posto in 9”97, mentre Christophe Lemaitre ha preceduto con lo stesso tempo il duello con il primatista cinese Zhang Peimeng e si è garantito l’ultimo posto disponibile per la finale. Usain Bolt ha vinto la terza semifinale di un centesimo su Mike Rodgers in 9”92.
Salto in lungo donne – Finale – Brittney Reese si é confermata campionessa del mondo per la terza volta consecutiva dopo aver rischiato molto nella qualificazione dove non era andata oltre un salto da 6,57 m. L’ex giocatrice di basket statunitense ha ottenuto il salto della vittoria di 7,01 m al secondo tentativo, ma ha dovuto faticare molto per respingere l’assalto della nigeriana Blessing Okagbare, che dopo un primo salto da 6,89 m è andata vicina all’impresa quando ha raggiunto 6,99 m al quinto tentativo. La Reese ha risposto con 6,95 m. Nell’ultima prova a sua disposizione, la nigeriana ha sfiorato ancora i 7 metri con 6,96 m, ma non è bastato per superare la statunitense. A sorpresa la serba Ivana Spanovic, grande promessa giovanile, ha conquistato la medaglia di bronzo con 6,82 m battendo la bielorussa Volha Sudarava con la stessa misura, ma con un secondo miglior salto di 6,70 m. In una lotta per il bronzo molto incerta fino all’ultimo, la russa Olga Kucherenko è arrivata a un solo centimetro dalla medaglia di bronzo con 6,81 m alla quarta prova.
Lancio del disco donne – finale – La giovane discobola croata Sandra Perkovic ha vinto il suo primo titolo iridato assoluto dopo l’oro olimpico di Londra e i due successi agli Europei a Barcellona 2010 e a Helsinki 2012. La Croazia è entrata nel medagliere nonostante l’assenza della saltatrice in alto Blanka Vlasic. Perkovic ha confermato il suo dominio stagionale con un lancio da 67,99 m al secondo tentativo dopo il 67,52 m del lancio inaugurale. Nella sua serie ha realizzato anche un eccellente 67,80 m. Grande sorpresa per il secondo posto che è andato alla francese Melina Robert Michon con il nuovo record nazionale di 66,20 m. La cubana Yarelis Barrios si è aggiudicata la medaglia di bronzo con la misura di 64,96 m dopo gli argento di Osaka 2007 e Berlino 2009 e il terzo posto di Daegu 2011.
Decathlon – Il campione olimpico e primatista mondiale Ashton Eaton ha aggiunto l’oro mondiale al titolo vinto lo scorso anno a Londra. Dopo una prima giornata conclusa con qualche alto e basso come il non straordinario 1,93 m nell’alto, compensato da un eccellente 46”02 nei 400 m, Eaton ha dominato la seconda giornata con i seguenti parziali: 13”72 nei 110 a ostacoli, 45,00 m nel disco, 5,20 m nell’asta, 64,83 m nel giavellotto, 4’29”80 nei 1.500 m. Il tedesco Michael Schrader è tornato alla grande vincendo l’argento dopo anni di malanni fisici totalizzando 8.670 punti. Il canadese Damian Warner, vincitore quest’anno all’Hypo Meeting di Gotzis, nel tempio delle prove multiple, ha conquistato la medaglia di bronzo con 8.512 punti.
Marcia 20 km uomini – In pochi, neanche i giornalisti russi si aspettavano la vittoria del loro connazionale ventenne Aleksander Ivanov, che si è imposto in 1:20’58”. Continua così la tradizione della scuola di marcia di Saransk di Viktor Chegin nella Repubblica di Mordovia. Il campione olimpico Ding Chen ha conquistato l’argento in 1:21’09” davanti al giovane spagnolo Miguel Angel Lopez (1:21’21”). Il primo degli azzurri è stato Matteo Giupponi, quattordicesimo in 1:23’27” seguito da Giorgio Rubino, ventottesimo in 1:25’42” (prestazione condizionata da un problema all’anca accusato subito dopo la Coppa Europa) e Federico Tondodonati, 43° in 1:29’26”.
800 m uomini – semifinali – Giordano Benedetti ha corso bene i primi 500 m della sua semifinale degli 800 m, ma si è spento negli ultimi 300 m chiudendo settimo in 1’48”31. La semifinale del finanziere trentino è stata vinta da Mohamed Aman in 1’44”71 per quattro centesimi sul talento francese Pierre Ambroise Bosse. Molto meglio hanno fatto nella seconda semifinale il quarto classificato delle Olimpiadi, Duane Solomon, con un eccellente 1’43”87, e il saudita Ladan Mohammad con 1’44”10.
400 m piani donne – semifinali – Libania Grenot è andata vicina all’impresa di entrare in finale sui 400 m e con un pizzico di fortuna in più avrebbe potuto farcela. Peccato per quei 13 centesimi di troppo che le sono costati l’ingresso in finale, ma rimane la soddisfazione di aver corso in un ottimo 50”47, che sfiora di diciassette centesimi di secondo il record italiano stabilito nel 2009 ai Giochi del Mediterraneo di Pescara. La quattrocentista di origini cubane é stata superata dalla giamaicana Novlene Wiliams che ha preceduto l’azzurra di 13 centesimi di secondo. Purtroppo non è bastato per accedere alla finale, perché, con la sua prestazione, si é classificata al nono posto complessivo. La stessa sorte le era capitata alle Olimpiadi di Pechino e Londra dove era stata la prima delle escluse dalla finale. Christine Ohuruogu è scesa sotto i 50 secondi con 49”75 trascinando sotto il magico muro anche la statunitense Natasha Hastings (49”94). Brava anche Chiara Bazzoni che ha sfiorato di cinque centesimi di secondo il suo record personale con 52”11 nella semifinale vinta da Amantle Montsho in 49”.
400 m piani uomini – batterie – Matteo Galvan è entrato in semifinale in mattinata stabilendo il record personale di 45”39, che gli è valso il settimo tempo di sempre in Italia. L’unico a scendere sotto i 45 secondi è stato Lashawn Merritt con 44”92, mentre Kirani James ha vinto passeggiando in 45”00.