La seconda giornata dei Mondiali allievi di Donetsk si è aperta con tre gioie per i giovani mezzofondisti italiani Yohannes Chiappinelli, Yemaneberhan Crippa e Elena Bellò che superano il turno di qualificazione.
Incomincia Yohannes Chiappinelli, senese di origini etiopi,che interpreta con autorità la difficile batteria dei 3.000 m iniziata a ritmi lenti, ma ravvivata nel finale.Yohannes, il più giovane della spedizione azzurra in ambito maschile, riesce a cogliere alla fine un prezioso sesto posto con il nuovo primato personale di 8’49”24 nella prima batteria. Il giovane toscano deve aspettare l’esito della seconda batteria e sperare nel ripescaggio. Alla fine delle batterie Yohannes é risultato il quarto dei ripescati per la finale.
Yemaneberhan Crippa, ragazzo di origini etiopi adottato dalla famiglia Crippa a Montagne in Trentino, ha condotto una gara assolutamente perfetta, premiata con l’accesso diretto alla finale dei 1.500 m con il nuovo record personale di 3’50”89.
Yassin Bouih, emiliano di origini marocchine, ha lottato fino alla fine, ma non è riuscito a reggere il cambio di ritmo dei giovani talenti africani chiudendo in 4’02”12, tempo non sufficiente per il superamento del turno, ma merita comunque un applauso per averci provato.
Ha sorpreso Elena Bellò che, al debutto in nazionale e al primo anno nella categoria allieve, si è qualificata per la semifinale degli 800 m con il nuovo personale di 2’10”00 con una condotta di gara impeccabile, sorprendente per una ragazza così giovane e senza esperienze in questo tipo di manifestazioni internazionali. Eleonora Vandi, figlia d’arte dell’ex mezzofondista Luca Vandi, non è riuscita nell’impresa di centrare la semifinale con 2’15”11 anche perché condizionata da alcuni problemi dovuti agli infortuni. Nelle batterie degli 800 m si é messa in luce l’islandese Anita Hinriksdottir, che ha vinto la sua batteria in 2’04”79. La ragazza islandese é stata quarta lo scorso anno ai Mondiali juniores di Barcellona da allieva e vanta un prmato personale di 2’00”79, prestazione davvero eccellente per una ragazza della sua età.
Nel pomeriggio è finita l’avventura molto positiva dell’ottocentista varesino Jacopo Peron, che dopo un buon passaggio ai 400 in 55”4, ha provato a ricongiungersi al gruppo di testa, ma il tentativo non è riuscito al cospetto di avversari molto più forti di lui e ha chiuso in 1’57”75.
Il grande protagonista azzurro del pomeriggio è stato Filippo Lari che ha superato tutte le misure al primo tentativo arrivando fino ai 2,09 m del nuovo record personale. Il giovane livornese ha dedicato il passaggio alla finale al suo tecnico Vittoriano Dovandi, recentemente scomparso.
Il vercellese Andrea Carioti ha migliorato il già suo record italiano dell’octathlon con 5.868 punti (precedente Chiari, 5.691 punti, 23 giugno scorso). Il piemontese ha concluso la sua prova in quattordicesima posizione, sei piazze meglio di Simone Fassina, ventesimo con 5.623 punti. Il norvegese Kartsen Warholm ha conquistato la medaglia d’oro con 6.451 punti, mancando di soli 40 punti il record del mondo dell’asutraliano Jack Stein stabilito a Lilla 2011. Argento per il russo Feliks Shestopalovcon (6.260)davanti al ceko Jan Dolezal (6.222).
Filippo Randazzo e Alessandro Li Veli si sono difesi bene nella finale del salto in lungo classificandosi decimo e undicesimo con 7,29 e 7,28 m. Li Veli ha realizzato due salti migliori rispetto alla misura di iscrizione. Il russo Anatoliy Ryapalov ha rispettato il ruolo di favorito vincendo con un salto di 7,79 m al secondo tentativo arrivando a 11 centimetri dal record mondiale stagionale di categoria.
Ilaria Casarotto ha pagato sicuramente l’emozione essendo arrivata a Donetzk nelle vesti di favorita in quanto primatista mondiale stagionale del giavellotto, ma non è riuscita a ripetere la misura e non è andata oltre l’undicesimo posto con la misura di 45,57 m. La finale è stata un susseguirsi di colpi di scena e si è decisa solo all’ultimo lancio quando l’australiana Makenzie Little ha conquistato il titolo con 67,47 m superando la cubana Yulemnis Aguilar che si era portata in testa con un lancio da 59,94 m alla quinta prova.
Sfortunata la prova del quattrocentista a ostacoli palermitano Giuseppe Biondo, che nella semifinale ha incocciato l’ultimo ostacolo quando si trovava addirittura in testa e deve dare l’addio alla finale pur correndo in un buon 52”45. Eliminazione per Matteo Beria che ha frantumato il proprio primato personale con 52”18, quarto tempo di sempre in Italia.
Si comporta benissimo il catanese Giuseppe Leonardi che ha realizzato la settima prestazione all-time italiana correndo in 48”10, che però non basta per passare in finale, ma l’impresa era oggettivamente ai limiti dell’impossibile visto anche il miglior tempo realizzato dallo statunitense Ryan Clarke, autore del miglior tempo delle semifinali con 46”33.
Andrea Federici non ha ripetuto il 10”88 che gli aveva regalato la semifinale dei 100 m e termina la sua avventura mondiale con 11”04, ma era un compito assai difficile battersi per l’ingresso in finale contro gli statunitensi e i giamaicani. Il favorito Michael O’Hara ha rischiato molto ma il 10”47 è bastato per passare il turno per ripescaggio.
Le finali della seconda giornata sono state illuminate dal record del mondo allieve dei 100 a ostacoli della giamaicana Yanicke Thompson che ha fatto segnare un eccellente 12”94 precedendo la statunitense Dior Hall, che con il record statunitense di 13”01 é scesa a sua volta sotto il precedente primato mondiale di categoria della francese Adriana Lamalle con 13”08 stabilito nella prima edizione dei mondiali allievi di Bydgoszcz nel 1999.
Grande sorpresa, poi, nella finale dei 100 m dove il cinese Mo Youxue ha conquistato la medaglia d’oro in 10”35 (migliore prestazione mondiale dell’anno under 18) precedendo al photo-finish il britannico Ojie Oduburun. Il cubano Reynier Mena ha vinto il bronzo in 10”37 precedendo il favorito giamaicano Michael O’Hara (10”46).
Grande stupore anche per l’esito dei 100 m femminili dove Ky Westbrook ha migliorato il record dei campionati per due centesimi precedendo la favorita Arianna Washington che si è dovuta accontentare dell’argento in 11”40, un centesimo meglio rispetto all’equadoriana Angela Tenorio.
La turca Emel Derell ha rispettato il suo ruolo di favorita nel lancio del peso con il nuovo record dei campionati di 20,14 m (con attrezzo da 3 kg).