Sono scattati nella mattinata di mercoledì 10 luglio gli ottavi Campionati del mondo allievi, a Donetzk, città diventata famosa nel mondo dell’atletica per aver dato i natali al primatista del mondo del salto con l’asta Sergey Bubka. Alla massima manifestazione iridata giovanile riservata agli under 18 prendono parte 1.553 atleti in rappresentanza di 165 paesi. L’Italia presenta la squadra più numerosa nella storia della rassegna giovanile con 65 atleti, addirittura di più anche rispetto all’edizione disputata in casa, a Bressanone 1999.
Le giovani mezzofondiste Silvia Solera e Federica Zenoni hanno avuto l’onore di inaugurare il programma del mezzofondo azzurro ai Campionati del Mondo allievi di Donetzk. Le due ragazze azzurre si sono battute al meglio delle loro possibilità anche se sono state entrambe eliminate. Erano però chiamate ad un compito ai limiti dell’impossibile al cospetto delle formdabili ragazze africane. Silvia, azzurra del pentathlon moderno, é partita con il peggiore tempo delle iscritte delle sue batterie, ma si è battuta alla grande e ha migliorato di oltre un secondo il suo record personale correndo in 4’34”48. Federica si è battuta con coraggio andando vicina al suo record con 4’33”51. Era difficile chiedere di più alle ragazze italiane chiamate ad affrontare la prima avventura al di fuori dei confini nazionali. L’importante era fare esperienza in un contesto di altissimo livello. Le due etiopi Dawit Seyaum e Tigist Gashaw hanno realizzato i migliori tempi delle batterie correndo rispettivamente in 4’14”40 e in 4’18”55.
Nella serata ucraina sono scesi in pista gli ottocentisti azzurri Jacopo Peron e Marco Lano. Bravissimo Peron che centra una difficile qualificazione in semifinale grazie al buon 1’54”19 al termine di una gara corsa tatticamente condotta in modo impeccabile. Non riesce la qualificazione al turno successivo a Lano che corre comunque in modo onorevole in 1’54”63. Davvero non male per due ragazzi al debutto in una grande rassegna internazionale. Il miglior tempo è stato realizzato dal keniano Alfred Kipketer (1’46”2 di accredito) con il tempo di 1’50”14.
Ci hanno provato lottando i due specialisti dei 2.000 siepi, Giulio Perpetuo e Said Ettaqy, toscano di origini marocchine. Ai due ragazzi sarebbe servita una vera impresa considerando che passavano il turno solo i primi tre e i migliori sei ripescati. Il migliore degli azzurri è stato Ettaqy che ha mancato di cinque secondi il superamento del turno con 6’01”49. Perpetuo non ha mollato, ci ha provato fino in fondo, ma non è bastato il 6’13”87 per superare il turno. Justus Lagat ha fatto segnare il miglior tempo delle batterie con 5’35”22.
La prima finale del mezzofondo del programma dei Mondiali ucraini era quella dei 3.000 m femminili, che non vedeva al via azzurre. Il successo è andato alla keniana Lilian Rengeruk con la migliore prestazione mondiale dell’anno di categoria (8’58”74). Sul podio sono salite le etiopi Berian Demiesa (9’00”06) e Silenat Yesmaw (9’01”63).
Nella prima giornata sono stati assegnati i primi titoli di Donetzk 2013. Nel lancio del peso maschile è entrato in finale Sebastiano Bianchetti della Cariri Rieti che ottiene il personale in qualificazione con 18.79.Nella finale serale Bianchetti infila purtroppo tre nulli ma potrà sicuramente fare tesoro dell’esperienza. La finale del peso ha parlato tedesco con la Germania sui primi due gradini del podio. La vittoria è andata al favorito Patrick Muller con un eccellente 22,02 (sulle orme di David Storl, che vinse nell’edizione di Ostrava 2007 prima di laurearsi campione mondiale assoluto a Daegu 2011). Argento al connazionale a Henning Prufer con 21.94 e bronzo all’egiziano Mohamed Hamdi Hamza con 20.58. Per la prima volta nella storia dei Mondiali allievi lo stesso paese ha vinto oro e argento nel lancio del peso. Inoltre non era mai successo nella storia di questa manifestazione che sei uomini lanciassero oltre il muro dei 20 metri.
La finale del disco femminile ha visto il successo della cinese Xie Yuchan che ha battuto il record dei campionati con 56,34 m strappandolo alla connazionale Ma Xuejun che vinse l’edizione di Lilla 2011 con 55,26 m.
La prima giornata si è aperta nel migliore dei modi per la squadra azzurra guidata in Ucraina dal Direttore Tecnico delle squadre giovanili Stefano Baldini. La prima grande soddisfazione è arrivata dai saltatori in lungo Alessandro Li Veli e Filippo Randazzo che hanno conquistato l’ingresso in finale realizzando entrambi la misura di 7,37 m. Li Veli, lombardo dell’Atletica Riccardi allenato dal tecnico specializzato in mezzofondo Mino Passoni, ha migliorato il suo personale di 15 centimetri rispetto al 7,22 realizzato ai Societari allievi di giugno a Roma. Randazzo passa il turno direttamente, mancando il suo primato di appena 1 centimetro.
Passano in finale anche la saltatrice in alto Erika Furlani, autrice di una prova senza errori fino a 1,77 m e Sebastiano Bianchetti, unico atleta a venire ripescato nelle qualificazioni del lancio del peso con 18,79 m. Andrea Federici, figlio d’arte di Marinella Signori, brilla nelle difficili batterie dei 100 m dove passa il turno con 10”88. Non passa invece Francesco Tarussio pur correndo il suo record personale con 11”08. Accede alle semifinali dei 400 m Giuseppe Leonardi che va vicino al suo personale con 48”39. A Emanuele Grossi non è bastato invece il personale di 48”55 (primo tempo dei non ripescati) per passare il turno.
Nel corso del pomeriggio si é distinta per i colori azzurri la triplista Benedetta Cuneo, a cui è bastato un salto di 13,13 per accedere agevolmente alla finale. La romena Florentina Marincu ha realizzato la migliore misura mondiale dell’anno con 13,69 m.
Ha faticato più del previsto la capolista mondiale stagionale del lancio del giavellotto, Ilaria Casarotto, che si è qualificata per ripescaggio con la decima misura (49,38 m).
Ha stupito la velocista milanese Annalisa Spadotto Scott, che ha vinto la sua batteria dei 100 m in 12”12 controvento battendo la giamaicana Jonelle Smith (accreditata di un tempo di accredito di 11”58). Stesso tempo e qualificazione anche per l’altra azzurrina, Julia Calliari. Le migliori sono state la favorita statunitense Ariana Washington con 11”52 e l’ecuadoriana Angela Tenorio con 11”56.
Nei 400 ostacoli maschili il palermitano Giuseppe Biondo deve faticare, ma recupera nel finale acciuffando la semifinale con il tempo di 53”26. Qualificazione anche per Matteo Beria, che firma il suo record personale con 53”00.