Non ci voleva la pioggia. Così, sotto un cielo triste che più triste non poteva essere, si è dipanata una cerimonia che avrebbe dovuto, vista l’importanza, avere un sole primaverile, giusto corollario all’inaugurazione della nuova pista e del prato dell’Arena Civica di Milano.
Da un lustro la grande atletica è stata assente da Milano, troppo. In attesa di grandi eventi (Pasqua dell’Atleta la prossima primavera), domenica scorsa ci sono stati i primi approcci con le gare riservate ai cadetti.
Il presidente del Coni Giovanni Malagò da Roma e il primo cittadino di Milano Giuseppe Sala hanno tagliato l’ipotetico nastro tricolore, verso le ore 15 del 15 ottobre. Il Sindaco della metropoli ha ricordato che i lavori non sono finiti, sarà rifatto l’impianto d’illuminazione e la tribuna stampa. Più che discreta la presenza dell’atletica leggera italiana con atleti del passato, come Perricelli, Gandellini e Zuliani, mentre la nostra disciplina era rappresentata dal presidente Alfio Giomi, dal DT Antonio La Torre, dalla quasi rientrante Eleonora Giorgi,in compagnia di Matteo Giupponi e da Alessia Trost che prosegue, nonostante il trasferimento a Como, ad allenarsi al mattino con Vanzillotta a Sesto S. Giovanni. Non mancava Filippo Tortu, che ha dato vita con Lorenzo Perini, Luminosa Bogliolo e Vittoria Fontana a un’esibizione sui 100 metri.
Un riconoscimento particolare a Danielle Madam, pesista dell’Atl. Bracco di Milano “colpevole” di essere nativa del Camerun e di essere incappata per il colore della sua pelle in un continuo ostracismo nei suoi confronti, culminato con un insulto nel bar dove lei stessa lavora come cameriera, a Pavia. L’atleta è sempre in attesa di divenire cittadina italiana.