Un risultato incredibile per il 18enne azzurro che nel salto in lungo atterra a 8.44. Sarebbe stato record mondiale U20, a un passo dal primato italiano assoluto di Howe, ma il risultato non è omologabile per il troppo vento.
La dodicesima edizione del Meeting Città di Savona sarà certo ricordata per Eolo malefico, che soffia troppo alle spalle di saltatori e velocisti, inficiando così risultati di valore mondiale. Grecale o tramontana? Il vostro redattore non è un esperto, ma il risultato del salto in lungo è incredibile, perché l’impresa di Mattia Furlani, giovane talento sulle orme di Andrew Howe, è da ricordare.
Il campione europeo allievi si supera al secondo tentativo e atterra a 8.44 che sarebbe stato record mondiale under 20, ma il perfido vento che spazza, in una giornata di sole, la pedana della Fontanassa, non è un tornado ma non dà scampo: 2.2 metri al secondo alle spalle. E così sfuma il grandissimo risultato, anche se Mattia può vantare, nella stessa gara, 8.00 regolare.
Tutto questo quasi al culmine di una giornata che non era stata avara di emozioni. Nella gara forse meno gettonata o mediatizzata, ecco spuntare il giovane velocista cubano Reynier Mena, che con grande agilità domina i 200 in 19”95, questa volta regolare (+1.6), prendendosi letteralmente la scena della gara e lasciando le briciole a tutti gli altri. Record del meeting e un risultato under venti secondi che non è proprio usuale nelle riunioni nostrane. Azzurro, attualmente, vuol dire getto del peso.
Il campione europeo indoor Zane Weir mette subito in chiaro le cose con 21.14, quindi suggella la serie con 21.60 che gli consente di vincere gara con un altro record della riunione:”Cos’è cambiato rispetto alla condizione degli Europei? Ho lavorato molto sulla concentrazione, sul cercare di ottenere sempre risultati con costanza di rendimento” Al secondo posto Leonardo Fabbri, che garantisce al meeting allestito da Marco Mura un’altra prestazione sopra i ventuno.
”Forse mi sarei aspettato qualcosa di più alla viglia sono sincero” le parole del coach Paolo Dal Soglio.
Palpitanti anche i cento uomini, dove erano impegnati, fra gli altri, gli indimenticabili campioni olimpici della 4×100 Lorenzo Patta e Filippo Tortu. Ancora Eolo beffardo sul rettilineo della prima batteria, vinta dal ghanese Benjamin Azamati in 9”99: non si fa tempo a esultare, ed ecco l’anemometro indicare +2.7. Non efficaci Lorenzo Patta (10”09) e Filippo Tortu (10”16), che sembra non riuscire a accelerare. Entrambi vengono ripescati in finale. E qui viene fuori la classe superiore dell’inglese Reece Prescod, che vince in 9”94, prendendosi forse una piccola rivincita sullo sprint italiano. Ma il bel crono è annullato di nuovo:+2.7.
”Peccato davvero l’annullamento del tempo- sono le sue parole appena tagliato il traguardo- perché mi sono sentito a mio agio su una pista così veloce”. Lorenzo Patta chiude in 10”08, Tortu in 10”17.
“Fatemi controllare il tempo -dice Filippo- ma oggi le sensazioni non sono state buone. Non sono contento e non mi sono piaciuto per niente, è inutile che faccia finta. Adesso vediamo com’è la condizione e cerchiamo di lavorare bene per i prossimi Mondiali”.
Nei 400 ostacoli risorge letteralmente l’azzurro Alessandro Sibilio. “Ale”, come l’urlo che lo accompagna a metà gara, recupera nei confronti del quatarino Abderramane Samba, e lo affianca sul rettilineo finale, dando vita a un emozionante testa a testa che si risolve proprio sul filo di lana : 48”72 contro 48”56. Il 48”56 del grande talento asiatico (46”98 di personale) è record del meeting.
E un altro limite è quello della finnica Reetta Hurske nei 100 ostacoli:12”80 contro 12”83 della danese Gravensgaard, che stabilisce il record nazionale. Elisa Di Lazzaro, abbonata a Savona, è terza con 13”05 precedendo un’atleta quotata come l’ungherese Luka Kozak. Assiste alla gara l’idolo locale Luminosa Bogliolo, che porta con sé i postumi dell’operazione al tendine: ”Sono fiduciosa circa la mia ripresa. Non potevo mancare, oggi”.
Il triplo donne vede il successo della dominicana Thea Lafond con 14.68 , purtroppo con vento a 2.9 , mentre è seconda la possente Ottavia Cestonaro, 13.99.
Citazione di merito per la cussina genovese Chiara Smeraldo, che è sesta centrando il minimo per gli Europei under 23 con 13.25 senza favori ventosi (+1.5). I 400 vedono il successo del campione olimpico 4×100 Faustino Desalu in 46”15, un record personale sfiorato, mentre l’analoga gara femminile vive dello spunto dell’inglese Lavai Nielsen, che coglie il primo posto in 51”60 davanti alla favorita polacca Justina Swiety Ersetic, 52”18, e all’azzurra Alice Mangione, al personale con 52”25. Bilancio oltremodo positivo per la riunione savonese organizzata da Marco Mura e dal suo staff.