Il miglior piazzamento di sempre nei lanci femminili italiani lo ottiene Sara Fantini, con il 63,18 m lanciato nella finale del lancio del martello dei Mondiali di Eugene, nella prima parte delle gare di domenica 17 agosto.
Per Sara Fantini (CS Carabinieri), allenata da Marinella Vaccari, è la stagione della definitiva esplosione: la faentina figlia d’arte (papà Corrado, pesista, mamma Paola Iemmi, giavellotto ed eptathlon), il 28 maggio ha tolto l’ormai storico primato (17 anni) a Ester Balassini lanciando a 74,38 m e migliorandolo poi altre tre volte fino a 75,77 (18 giugno, Madrid).
Il suo quarto posto mondiale 2022 è il miglior piazzamento di sempre nei lanci femminili italiani: 63,18 m lanciato nella finale del lancio del martello, nella prima parte delle gare di domenica 17 agosto.
«Sono contenta soprattutto per la tenuta di testa sia nella qualificazione sia nella finale» ha commentato Sara, che ha ora davanti un ruolo da favorita ai Campionati europei di Monaco (15-21 agosto), quando, vista l’assenza per infortunio della polacca Anita Wlodarczyk, entrerà in pedana come numero uno del ranking: «Non vedo l’ora».
Ponzio nono, Dosso di poco fuori dalla finale
Con 20,81 (21,35 m in qualificazione) Nick Ponzio conclude al nono posto la finale dei Mondiali di Eugene. Zaynab Dosso fa fino in fondo il proprio dovere: il suo 11”28 (vento +0.4, due centesimi in più rispetto alla batteria), vale il settimo posto parziale, in una prova dominata da Shelly-Ann Fraser-Pryce (10”93 con una facilità mostruosa). Come per Sara Fantini, anche per la velocista di Rubiera si apre una grande opportunità ai Campionati europei di Monaco di Baviera, dove andrà a caccia di un posto in finale.
Le finali della terza giornata
100 m piani donne – Questa volta la tripletta è giamaicana: 1. Shelly-Ann Fraser Pryce 10”67 (vento +0.8); 2. Shericka Jackson (10”73) 3. Elaine Thompson Herah (campionessa olimpica a Tokyo, 10”81).
Un ripasso s’impone: Shelly-Ann Fraser Pryce è alla decima medaglia d’oro mondiale tra individuale e staffetta, e al quinto titolo iridato nei 100 m, specialità in cui brillano anche gli ori olimpici individuali di Pechino 2008 e Londra 2012.
110 hs uomini – Ancora corsie vuote nelle prove veloci: dopo quella di Jacobs nella semifinale dei 100 piani, sono addirittura due gli atleti che allo sparo definitivo non prendono il via nella finale maschile delle barriere alte: il giamaicano Hansle Parchment pensa bene di incocciare l’ostacolo col ginocchio destro durante il riscaldamento; lo statunitense Devon Allen è squalificato per falsa partenza per un millesimo: tempo di reazione: 0,099 millesimi di secondo! Gli USA devono così “accontentarsi” di una doppietta.
1. Grant Holloway (USA) 13”03, vento +1,2; 2. Trey Cunningham (USA) 13”08; 3. Asier Martinez (ESP) 13”17.
10.000 m uomini – Cheptegei (UGA) 27’27”43; 2. Mburu (KEN) 27’27”90; 3. Kiplimo (UGA) 27’27”97;
Maratona uomini – 1. Tola (ETH) 2:05’36”; 2. Geremew (ETH) 2:06’44”; 3. Abdi (BEL) 2:06’48”
Asta donne – 1. Katie Nageotte (USA), 4,85; 2. Sandi Morris (USA), 4,85; 3. Nina Kennedy (AUS), 4,85.
Peso uomini – 1. Ryan Crouser (USA), 22,94 m; Joe Kovacs (USA, campione mondiale Doha 2019), 22,89; 3. Josh Awotunde (USA), 22,29 M;
Martello donne – Brooke Andersen (USA), 78.96 m; Camryn Rogers (CAN), 75.52 m; Janeè Kassanavoid (USA), 74,86 m; 4. Sara Fantini, 73,18 m.
Gli altri azzurri in gara
400 uomini e donne – Finisce al primo turno il mondiale dei nostri quattrocentisti Edoardo Scotti (46”46), Davide Re (46”49) e Alice Mangione (52”72).
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