Ivana Iozzia ha conquistato il pubblico torinese con la sua doppia vittoria: prima contro un carcinoma, poi sulle strade di Torino: 2:34’12” a quarant’anni. Tra gli uomini seconda vittoria di Terer e un podio tutto keniota. Primo italiano Domenico Ricatti (2:16’42”, quinto). 3.450 arrivati
Patrick Terer ha conquistato per il secondo anno consecutivo la Maratona di Torino Gran Premio la Stampa giunta alla sua ventisettesima edizione. Il giovane keniano nato nel 1990, allenato dal tecnico torinese Gabriele Nicola, ha migliorato il suo personale di 2:10’10” (realizzato lo scorso maggio a Praga) tagliando il traguardo in Piazza Castello in 2:08’52”. Benjamin Kolum Kiptoo, l’atleta più accreditato della vigilia con le vittorie a Roma nel 2009 in 2:07’17” e a Parigi nel 2011 in 2:06’31” (primato personale), si è classificato secondo scendendo ancora una volta sotto le 2:10’ con 2:09’50”. Samson Kagia ha completato il podio tutto keniano in terza posizione con il tempo di 2:10’38”.
La gara maschile si é sviluppata su buoni ritmi nella prima parte della gara, quando un quartetto keniano formato da Terer, Kotum, Robert Ndiwa e Samson Kagia ha preso subito il largo passando al 15° chilometro in 45’20” con una serie di parziali al di sotto dei 3 minuti al chilometro tra l’ottavo e il quindicesimo. Basti pensare che dopo un primo parziale di 5 km in 15’30”,. il quartetto ha piazzato le seguenti due frazioni: 14’58” tra il 5° e il 10° chilometro e 14’52” tra il 10° e il 15° .
Terer, che lo scorso anno si impose a Torino in 2:10’34”, ha cambiato marcia al 34° chilometro, quando ha preso un vantaggio che é diventato sempre più consistente con il passare dei chilometri: 15” al 37° chilometro, 40” al 40° mille.
«E’ stata la mia seconda vittoria a Torino. Sono contento di aver fatto due minuti in meno rispetto all’anno scorso. È stata una gara dura e impegnativa, non tanto per il percorso, ma per la qualità dei miei avversari. Il mio prossimo obiettivo é correre in 2:06’-2:07’. Datemi ancora due anni di esperienza e andrò a caccia di un tempo di 2:04’, magari a Torino», ha detto Terer durante la conferenza stampa post-gara.
Molto emozionante la storia della quarantenne comasca Ivana Iozzia, che ha commosso il pubblico con la sua vittoria dopo un periodo difficile segnato da una malattia che è riuscita a sconfiggere. La tre volte campionessa italiana ha corso sempre in testa con Fatna Maraoui nella prima parte della gara, prima di prendere il largo dopo il 21° chilometro. Iozzia ha tagliato il traguardo in 2:34’12” sospinta dal sostegno del caloroso pubblico torinese. La portoghese Monica Da Silva ha tagliato il traguardo in seconda posizione in 2:41”43” precedendo Elena Casaro (2:43’00”).
«La gara mi è piaciuta molto. Il percorso era scorrevole e il pubblico mi ha sostenuto. Ho avuto un’esistenza difficile. Alcuni anni fa ho perso mio fratello, al quale ero molto legata. Ho sconfitto un carcinoma, che è stato diagnosticato in tempo. Nella vita ho imparato che non bisogna mai darsi per vinti. Non è facile per me allenarmi, ma ringrazio il mio datore di lavoro che mi ha permesso di correre regolarmente», ha detto Ivana Iozzia.
Felice anche Domenico Ricatti, che è stato il primo italiano in quinta posizione in 2:16’42”. Durante la conferenza stampa il maratoneta pugliese è stato un fiume in piena. «Credo che i keniani non siano irraggiungibili. Hanno due gambe, un cuore, un cervello come noi. Noi italiani abbiamo una grande arma, la volontà. Oggi mi sono sentito quasi adottato dal pubblico di Torino. La gente è stata fantastica soprattutto nell’ultimo chilometro”.
La Turin Marathon ha portato sulle strade del capoluogo piemontese 3.450 maratoneti, 10.000 partecipanti alla Stratorino di 7.5 km e circa 5.000 bambini che hanno preso parte alla Junior Marathon insieme ai loro genitori in un clima molto festoso. Davvero una bella festa per la bella città sabauda a conferma del successo popolare di questa manifestazione ottimamente organizzata dal team della Turin Marathon guidato da Luigi Chiabrera.