Oro a Peres Jepchirchir, argento alla più quotata Brigid Kosgei, primatista del mondo. A sorpresa il podio è stato completato dalla statunitense Molly Seidel. Ritiro della Salpeter al 37° chilometro. Giovanna Epis 32ª in 2:35’08”. Sapporo non ha risparmiato caldo e umidità.
Non ci si poteva aspettare né grandi tempi e neppure una grande maratona. Ai Giochi l’importante è vincere e, ha vinto la kenyana Peres Jepchirchir che si è imposta a Sapporo dove la maratona, come la marcia è stata confinata per sfuggire al caldo.
Caldo e afa
Purtroppo però l’afa e tutto il resto non sono mancate fin dalla partenza, avvenuta alle sei del mattino (ora del Giappone) nell’isola di Hokkaido. Il termometro, infatti, segnava 25 gradi e l’umidità era dell’84%. Queste le condizioni quando 58 maratonete si sono presentate al via. Molte di loro si sono dovute difendere dal caldo mettendosi sotto il cappellino del ghiaccio, in altre parole si è avuta la paura di trovarsi davanti a un’altra maratona apocalittica come quella dei mondiali di Doha del 2019.
Ritmo prudente
Non è andata così, anche se il caldo ha imperversato. La competizione non è stata condotta a ritmi proibitivi, probabilmente perché fin dalle prime battute si è capito che si sarebbe andati avanti a eliminazione, come quasi sempre accade in tutte le maratone: niente fughe in avanti, non spregiudicati attacchi, ma il tentativo di preservare fino in fondo le energie. Le migliori si sono palesate ben presto nelle prime posizioni: keniane, etiopi e l’israeliana Salpeter le più presenti davanti. La nostra unica rappresentante, Giovanna Epis, purtroppo, non si è mai vista se non nelle posizioni di rincalzo.
Partita a due
Peres Jepchirchir ha fatto pure da gregaria nei confronti della connazionale Brigid Kosgei (primatista del mondo con il 2:14’04” di Chicago 2019, ndr), assistendola nei punti di rifornimento, con il suo incedere caracollante e molto dispendioso. Il tutto nonostante la Jepchirchir abbia nel proprio palmares l’ultimo titolo mondiale sulla mezza maratona, vinto a Gdynia nel 2020 in 1:05’16”, una delle poche prove disputate lo scorso anno. L’africana di 28 anni ha preso il largo al passaggio da un ristoro lasciando la connazionale Brigid Kosgei con un palmo di naso.
Ha tenuto bene botta nel finale Molly Seidel, sesta a Londra, l’americana che si è classificata inaspettatamente al terzo posto è stata la novità della giornata.
Particolare assai interessante a un certo punto della maratona, dopo il 30ª km le prime 5 al comando erano due keniane Jepchirchir e Kosgei, la bostoniana Seitel, la rappresentante del Bahrein Chumba e l’israeliana Salpenter, solo che le ultime due sono nate in Kenya e le nuove nazionalità sono arrivate quando hanno cominciato a gareggiare. La Salpenter al 37° chilometro si è fermata di botto: benzina finita e addio medaglia. Il crono finale delle prime tre non è eccezionale, ma si deve tenere conto delle condizioni atmosferiche: 2:27’20” per la vincitrice, 2:27’36” per Kosgei e 2:27’46” per Seidel. Giovanna Epis chiude 32ª in 2:35’08”.
Per gli amanti dei numeri, questi sono i passaggi della vincitrice:
10 km: 36’16”; 15 km: 53’47”; 20 km 1:11’27; mezza maratona 1:15’14”; 25 km: 1:28’51”; 30 km: 1:46’04”; 35 km: 2:02’58”; 40 km: 2:19’59”.
La cronaca della nona giornata
(Diego Sampaolo)
Peres Jepchirchir ha vinto la medaglia d’oro nella maratona femminile ai Giochi Olimpici di Tokyo tagliando il traguardo in 2:27’20”. La gara è partita alle sei del mattino per permettere alle atlete di correre con temperature più fresche anche se il caldo si è fatto sentire. La maratona si è svolta con una temperatura di 25 gradi alla partenza e 31 all’arrivo e un tasso di umidità del 78%.
La due volte campionessa mondiale di mezza maratona ha piazzato l’allungo decisivo al 40° chilometro, che le ha permesso di staccare la connazionale Brigid Kosgei, primatista mondiale di maratona. Kosgei ha tagliato il traguardo in 2:27’36”. Per la prima volta nella storia il Kenya ha fatto doppietta vincendo l’oro e l’argento.
La statunitense Molly Seidel ha regalato la più grande sorpresa vincendo la medaglia di bronzo in 2h27’46” nella terza maratona della sua carriera.
Per Peres Jepchirchir si tratta della terza vittoria su cinque maratone: «Ho spinto sull’acceleratore e quando ho staccato Brigid Kosgei mi sono detta: “Sto per vincere”. Faceva caldo. Non è stato facile. Sono contenta di essere riuscire a gestire la gara nonostante queste condizioni».
Così la gara
La gara è partita a ritmi lenti sul percorso all’interno di Odori Park.
10 km – Il gruppo di testa, comprendente una trentina di atlete, è passato in 18’06” ai 5 km e in 36’16” ai 10 km (proiezione finale da 2:32’). Tra le prime c’erano anche quattro atlete con un personale al di sotto delle 2:18’: l’israeliana Lonah Salpeter, le keniane Peres Jepchichir, Ruth Chepngetich e Brigid Kosgei.
15 km – Sono poi rimaste in 11 al 15° chilometro: Jepchirchir, Kosgei, Chepngetich, Roza Dereje, Salpeter, Seidel, Sally Kipyego, la tedesca di origini etiopi Melat Kejeta, la giapponese Mao Ichiyama, Eunice Chumba del Barhein e la namibiana Helalia Johanes.
21,097 km – La gara è proseguita su ritmi non straordinari (15 km in 54’47” e 21 km 1h15’14”).
25 km – Kipyego ha ceduto al 25° chilometro e sono rimaste in dieci.
30 km – Il gruppo di testa si è assottigliato ulteriormente a 12 km dalla fine riducendosi a sole sei atlete. Il ritmo è leggermente cresciuto. Il passaggio al 30° chilometro è stato di 1:46’04” (proiezione da 2:29’). Al 31° chilometro Chepngetich è stata staccata. La gara ha avuto la svolta decisiva al 33° chilometro, quando sono rimaste in cinque: Seidel, Salpeter, Kosgei, Chumba e Jepchirchir.
36 km – Chumba ha perso terreno al 36° chilometro.
40 km – Kosgei e Jepchirchir sono rimaste da sole a giocarsi la medaglia d’oro. Le due keniane hanno preso un vantaggio di sei secondi al 40° chilometro.
41 km – Jepchirchir ha staccato Kosgei a un chilometro dalla fine involandosi verso la vittoria.
Brigid Kosgei: «Faceva caldo ma abbiamo cercato di fare del nostro meglio».
Molly Seidel, terza classificata, era giunta seconda ai Trials statunitensi di maratona al debutto su questa distanza.«Ho cercato di non avere troppe aspettative. Il mio obiettivo era sorprendere tutti. Non siamo andate molto veloci. Ho corso in modo controllato. Dopo metà gara sono stata aggressiva».
Roza Dereje è stata la migliore delle etiopi in quarta posizione in 2:28’33” davanti alla bielorussa Olga Mazuronak (2:29’06”) e a Kejeta (2:29’16”). Ottavo posto per la giapponese Ichiyama (2:30’13).
Giovanna Epis si è classificata 32ª in 2:35’08”.