Un esempio di lavoro per gli amatori
Per restare in forma nel tempo vanno ricercati i migliori adattamenti possibili a livello sia fisiologico sia muscolare. Si potrebbe impiegare il tempo a disposizione per provare a migliorare gli aspetti in cui si è carenti. Il momento più indicato per insistere su questo è quello della preparazione specifica, quando si svolgono le sedute al ritmo gara.
Se ad esempio lo scopo è quello di completare una 10 km in 45’ è necessario effettuare spesso sessioni in cui si corre tra i 4’25”/km e i 4’35”/km. In questo periodo si possono affiancare anche distanze varie nello stessa allenamento. Ad esempio, al posto di correre 4 x 2.000 m a 4’30”/km si possono svolgere prima 2 prove di 2 km, successivamente 2 da 1 km e quindi 4 da 500 m.
Restare in forma: ottimizzare il rendimento
Come detto sopra, avere svolto ad esempio un buon allenamento sui 1.000 m non basta. Perché nell’organismo si instaurino adattamenti fisiologici servono più sollecitazioni analoghe e non si può misurare in numeri quanto sia efficace uno stimolo. Per rendere l’idea si può pensare che la prima seduta determini una crescita del 50%, la seconda del 25% e la terza del 12%.
A questo punto si sarebbe portati a pensare che sia sufficiente avere svolto 3 volte una determinata seduta. Per ottimizzare il rendimento è giusto invece agire anche sul 6% di crescita che determina la quarta seduta, così come sul 3% che dà la quinta. Non sono dati reali, ma stime indicative. C’è chi percepisce come un dettaglio quello che manca per arrivare al 100%, mentre per altri è quel margine di guadagno che ottimizza il proprio potenziale e permette di mantenere la forma nel tempo.