Ma per il popolo di Facebook la colpa di Haidane, forse, è un’altra

Ma per il popolo di Facebook la colpa di Haidane, forse, è un’altra

17 Marzo, 2014

Troverete un accenno a questo argomento su Correre di aprile (rubrica dal Web, ndr): esiste il grosso rischio che gli atleti pizzicati nella rete dell’antidoping siano suddivisi in due sottogruppi: Positivi simpatici e Positivi antipatici. A giudicare dalle reazioni che si sono susseguite da giovedì 13 marzo, Abdellah Haidane appartiene decisamente alla seconda. Ho visto atlete beccate per Epo osannate da tifosi e richieste a gran voce da organizzatori. Ho visto cose che voi umani… Ho visto al nastro di partenza di gare podistiche padrini della manifestazione condannati e recidivi, ciclisti e maratoneti, tutti con larghi sorrisi. Non farò nessun copia incolla degli interventi che ho visto su Facebook, però posso dire che qualcuno auspicava un taglio dell’orecchio, così da riconoscere gli atleti con questa ombra nel curriculum.

La sensazione, non proprio piacevole, è che al fatto della positività in sé, sembra sommarsi il fastidio che molti atleti di livello alto e medio alto avvertono nel vedere atleti naturalizzati vincere titoli italiani e indossare la maglia azzurra. Non è più tanto celata questa corrente di pensiero, Facebook è un buon termometro degli umori, le persone faticano ad autocensurarsi, non ne farò una questione etica o “politica”, non so se sia pieno razzismo, mi limito a registrare, scorro la Home di Facebook e a volte rimango basito.

Al mezzofondista italo-marocchino è stata rilevata la presenza di Tuaminoeptano nelle analisi effettuate nel corso dei campionati italiani indoor di Ancona, dove aveva dominato 1.500 m e 3.000 m. Pochi rilevano che questa positività non dovrebbe portare a grosse sanzioni, forse sei mesi di sospensione dall’attività. Il Tuaminoeptano è un decongestionante nasale con un’azione stimolante sul sistema nervoso. Difficile stabilire esattamente quanto possa migliorare la performance un prodotto del genere, come sempre è difficile stabilire il confine tra l’imperdonabile leggerezza e il dolo in malafede, ma in questo caso molti hanno accolto la notizia come una sorta di liberazione, un misto di indignazione soddisfatta, a volte con toni esagerati. Davvero, qualche specialista dovrebbe intervenire in questo genere di discussioni con qualche dato oggettivo a fronte di analisi e sperimentazione, non vorrei che si verificasse qualcosa di simile alla legge Giovanardi Fini sulle droghe, una bolgia tra leggere e pesanti senza alcuna logica, che ha fatto solo danni e confusione. La versione di  Abdellah Haidane nell’intervista rilasciata a Giovanna Certomà per www.trackandfieldchannel.net è parsa abbastanza serena, credibile, l’atleta ha dichiarato che il bugiardino del farmaco non riporta l’indicazione di Doping. Ora si attendono le sanzioni, all’uscita di questo pezzo saranno note. Scontata la squalifica vedremo se avrà ancora tutte le orecchie intere, o se almeno una verrà spuntata.