Frequentato fin dalla fine di luglio, l’impianto per l’atletica si candida a sede permanente dei raduni azzurri e intanto si affaccia sulla scena internazionale ai Mondiali di Doha, dove la località sarà presente negli spazi di Casa Atletica Italiana
L’anello azzurro incastonato nel cuore della valle è stato ben accolto da tutti, dagli abitanti e soprattutto dagli sportivi che alla propria passione dedicano spesso le vacanze.
Che il mondo sportivo attendesse un impianto di atletica a Livigno lo si era capito fin dalla prima apertura, lunedì 29 luglio, quando tutte le testate online che hanno dato la notizia (compresa Correre.it) sono state raggiunte da commenti di apprezzamento.
Sabato 14 settembre, il processo di avvio dell’impianto, situato all’interno del Centro Aquagranda Active You, è stato completato con l’inaugurazione (nella foto), avvenuta alla presenza del sindaco di Livigno, Damiano Bormolini: «Abbiamo concluso con la Fidal un accordo pluriennale per portare qui gli atleti ad allenarsi e, grazie a questo progetto, Livigno sarà presente a fine mese a “Casa atletica italiana” durante i Mondiali di Doha (27 settembre-6 ottobre)» ha dichiarato il primo cittadino, intervenuto al taglio del nastro con il vicesindaco, Remo Galli, e il presidente della APT, Luca Moretti.
Pensata per i praticanti
«Abbiamo voluto realizzare un impianto per tutti gli atleti, che possa proporsi come luogo ideale per preparare grandi eventi anche in termini di assorbimento dello shock durante gli allenamenti.» Così si è espresso il progettista e direttore dei lavori, Giuseppe De Martino, nell’illustrare alcune delle caratteristiche tecniche della struttura: un vallo, costruito con terra di riporto, che ripara gli atleti dal vento, un sistema di cronometraggio fisso sui 100 m (attivo dal prossimo anno), mentre i giri di pista verranno calcolati con un sistema a bracciale.
Un’idea partita da lontano
Tiziano Castellani del Marathon Club Livigno ha voluto ricordare il passato: «Penso agli anni ’80, quando eravamo in pochi a correre e tutti erano orientati allo sci, ma a Livigno venivano già tanti atleti ad allenarsi e chiedevano la pista».