L’arte di correre

L’arte di correre

21 Marzo, 2020

In queste giornate di isolamento e quarantena, in cui è indispensabile rimanere il più possibile a casa, può fare bene all’anima e aiutare ad alleviare la nostalgia per la corsa all’aria aperta il riscoprire un grande classico della letteratura sportiva. Si tratta de L’arte di Correre dell’autore giapponese Murakami Haruki. Libro nel quale uno dei più grandi romanzieri viventi, da anni predestinato al Nobel, racconta con grazia la sua passione per la corsa.

L’esperienza di Murakami

L’arte di correre parte da una decisione radicale. Quando nel 1981 Murakami chiude il bar che gestiva per dedicarsi solo alla scrittura ritiene che fosse anche giunto il momento di cambiare abitudini di vita. Decide di smettere di fumare e, dato che scrivere è un lavoro sedentario e lui tenderebbe a ingrassare, di iniziare a correre. Da allora scrive quattro ore al mattino e il pomeriggio corre, per 10 o più chilometri. Qualche anno più tardi va in Grecia dove per la prima volta percorse tutto il tragitto classico della maratona.

Il libro

Scritto in tre anni, L’arte di correre è una riflessione sulle motivazioni che lo hanno spinto a dedicarsi a questa intensa attività fisica, che assume il valore di una vera e propria strategia di sopravvivenza. Perché scrivere, sostiene il grande autore, è un’attività pericolosa, una perenne lotta con i lati oscuri del proprio essere ed è indispensabile eliminare le tossine che, nell’atto creativo, si creano nell’animo di uno scrittore.

Una riflessione universale

L’arte di correre è al tempo stesso un libro piuttosto insolito, che propone pensieri illuminanti sulla corsa in generale. Sulle fatiche che comporta, sui momenti di debolezza e di esaltazione che chiunque abbia partecipato a una maratona avrà provato. Una splendida riflessione sulle motivazioni profonde legate alla pratica di questa attività, da scoprire o riscoprire, in queste giornate anomale e spesso molto lunghe.

Un’altra idea di lettura per questi giorni di isolamento: Filosofia della corsa, di Luca Grion