Alla tenera età di 45 anni, pur con tante fibre bianche in corpo, da sprinter, ci si può dedicare anche a pratiche aerobiche, quelle che in ipotesi imporrebbero quelle rosse, cimentandosi sulle lunghe distanze.
È il caso di Marie-José Pérec, velocista di rango, che ha manifestato l’intenzione di schierarsi al via della maratona di New York per raccogliere fondi per una buona causa.
Un bravo alla Pérec che, lo rammentiamo, ha vinto tre ori olimpici nella velocità: nei 400 piani a Barcellona 1992, nei 200 e 400 metri piani ad Atlanta 1996, eguagliando la statunitense Valerie Brisco-Hooks che a Los Angeles 1984 seppe centrare il doppio impegno nella velocità prolungata.
Delle intenzioni della Pérec riferisce il sito de L’Equipe che ne ha approfittato per inserirla in una galleria fotografica dal titolo “Sono stati visti guardare altrove”.
Nel servizio sono citati i casi di campioni dello sport che hanno scelto sport alternativi al loro, a carriera finita.
Un altro buon esempio è Marion Jones (tre medaglie d’oro a Sidney, restituite per il doping) che dopo la squalifica e la parentesi di sei mesi in carcere per aver mentito agli inquirenti, nel 2010 ha giocato nella squadra di basket di Tulsa. Il basket era il primo sport della Jones, lo praticava da adolescente.