La sedicenne Nicole Svetlana Reina, che da quest’anno gareggia per la Pro Patria Cus Milano e si allena sotto la guida di Giorgio Rondelli, ha firmato il nuovo record italiano allieve dei 3.000 ai Campionati italiani assoluti indoor di Ancona (sabato 16 e domenica 17 febbraio) con il tempo di 9’48”90. La ragazza di origini ucraine ha cancellato il precedente primato detenuto da Marika Mainelli, che corse in 10’05”86 nel 1990 a Torino. L’altoatesina Silvia Weissteiner ha conquistato il settimo titolo tricolore in 9’03”29. Secondo posto per la campionessa italiana dei 1.500 m, Margherita Magnani, in 9’07”87. Touria Samiri, campionessa italiana di cross, è salita sul terzo gradino del podio con 9’09”65. Giulia Viola ha vinto il suo secondo titolo italiano “Promesse”, dopo quello dei 1.500 m, in quarta posizione con il nuovo primato di 9’12”51. Margherita Magnani ha inoltre vinto il titolo italiano dei 1.500 m, nella prima giornata, in 4’14”54, battendo la compagna di allenamento Giulia Viola, che ha migliorato ancora il suo record personale con 4’15”77. Elisa Cusma ha vinto il suo sesto titolo italiano sugli 800 m indoor e il diciottesimo della sua carriera in 2’04”01 superando la compagna di club Marta Milani, seconda in 2’05”32. Il trentino Giordano Benedetti si è laureato campione italiano degli 800 m in 1’48”11. Abdellah Haidane, altro allievo di Giorgio Rondelli, ha conquistato il titolo italiano dei 3.000 m in 8’00”97 superando Maksym Obrubanskiy Cerrone (8’03”10). Marco Salami si è lauretao campione italiano dei 1.500 m in 3’49”96 battendo il giovane reatino di origini somale Mohad Abdikhadar (3’50”11) e si è classificato al terzo posto nei 3.000 m in 8’07”88. Yassine Rachick, quarto nei 3.000 m, ha vinto il titolo nazionale under 23 in 8’10”25. Super Sunday: tre record italiani in 90 minuti La seconda giornata degli Assoluti indoor di Ancona é stata un incredibile concentrato di emozioni. Nel giro di un’ora e mezza sono caduti addirittura tre record italiani assoluti e uno juniores. Silvano Chesani ha aperto il grande pomeriggio volando a 2,33, un centimetro meglio rispetto al precedente record italiano indoor di Alessandro Talotti stabilito a Glasgow nel 2005. Chesani ha rivinto il titolo italiano indoor conquistato l’anno scorso proprio ad Ancona con 2,31. Il poliziotto trentino ha pure eguagliato il record italiano assoluto (outdoor e indoor) detenuto da Marcello Benvenuti, che saltò 2.33, a Verona, nel 1989. Chesani sale al terzo posto delle liste europee e al quinto di quelle mondiali. “Era da tempo che il primato era nell’aria. I 2,33 li avevo in testa da quando ho saltato 2,28 a Banska Bystryka. In quell’occasione ho mancato di poco i 2,32. Ci sono tanti saltatori che potevano battere questo record. Non aver fatto le Olimpiadi è stato un duro colpo, ma mi ha dato la motivazione giusta. Dedico questo record al mio allenatore Giuliano Corradi, che finalmente può annoverare un primatista italiano tra i suoi allievi”, ha detto Chesani. La grande sorpresa della seconda giornata è stata la laziale Roberta Bruni, diciannove anni da compiere il prossimo 8 Marzo (lo stesso giorno del compleanno di Alessia Trost) che ha elevato il record italiano assoluto del salto con l’asta portandolo a 4,60, che eguaglia il primato nazionale assoluto all’aperto di Anna Giordano Bruno stabilito agli Assoluti outdoor di Milano del 2009. Dopo un’esitazione a 4,30, che ha superato al secondo tentativo, Roberta non ha avuto più alcun problema a 4.40, 4.50 e 4.60 m, che ha valicato sempre al primo tentativo. Roberta Bruni ha migliorato il suo freschissimo record nazionale di ben nove centimetri. La medaglia di bronzo degli ultimi mondiali juniores di Barcellona ha poi effettuato tre tentativi alla misura del nuovo record mondiale juniores detenuto con 4,63 dalla svedese Angelica Bengtsson. “Per come ho superato i 4,60 con ampio margine tra me e l’asticella, oggi avrei potuto festeggiare il record del mondo juniores, se l’asticella fosse stata posizionata a 4,65. Superare 4,60 significherebbe entrare in finale a Goteborg. Spero di potermi ripetere in Svezia. ”, ha detto Roberta. Michael Tumi ha polverizzato il record italiano dei 60 m, che già deteneva da quest’anno con 6”53, correndo in 6”51, miglior tempo europeo dell’anno e seconda prestazione mondiale del 2013 a un centesimo dal 6”50 di Darvis Patton ai Millrose Games di New York. Fabio Cerutti si è classificato al secondo posto staccato di ben 17 centesimi di secondo precedendo di un centesimo di secondo Simone Collio. “Guardare le Olimpiadi alla televisione durante il periodo dell’infortunio mi ha dato la motivazione per poter correre forte quest’inverno. Mi aspettavo di poter correre sotto i 6”60. Il lavoro sta pagando”, ha detto Tumi. Nella prima giornata la diciannovenne Alessia Trost ha vinto il suo primo titolo italiano assoluto del salto in alto con 1,95 al termine di una gara perfetta senza errori. La giovane pordenonese si è concessa due tentativi a 2,01, un centimetro in più rispetto al record italiano promesse e migliore prestazione nazionale stabilita a Trinec il 29 gennaio scorso. L’allieva di Gianfranco Chessa guida le liste mondiali dell’anno e si avvicina ai prossimi Europei di Goteborg come una delle grandi favorite. “Vado a Goteborg con la speranza di fare bene, ma senza la pretesa di ritenermi la favorita. Essere paragonata a Sara Simeoni e Antonietta Di Martino mi onora, ma sono ancora tanti gradini sotto a loro. I 2 metri mi hanno dato sicurezza.Ora non vedo più questa misura come una barriera. Sto familiarizzando sempre di più con 1.95, ormai una misura standard. Mi è piaciuto molto gareggiare ai Campionati italiani in un’atmosfera molto familiare. Per una serie di vicissitudini non ero mai riuscita a fare bene agli Assoluti”, ha detto Alessia. Nei 60 ostacoli femminili la laziale Veronica Borsi ha fatto segnare il quinto tempo europeo dell’anno con 8”00, che lascia ben sperare in vista degli Europei di Goteborg. Secondo posto per la comasca Micol Cattaneo in 8”18. Non è finita qui la giornata del “Super Sunday” italiano, che richiama alla memoria il “Super Saturday” dei Giochi Olimpici di Londra, quando la Gran Bretagna vinse tre medaglie d’oro nel giro di pochi minuti. Altri due record italiani juniores sono caduti in una giornata dalle mille emozioni. Prima Ottavia Cestonaro ha stabilito due volte il record italiano juniores nel triplo femminile saltando 13,46 e poi 13,47, strappando il limite a Simona La Mantia, che lo deteneva con 13.42 dal 2001. La palermitana, campionessa europea indoor in carica, è stata l’unica a superare il muro dei 14 metri con 14,06 (con un secondo miglior salto da 13,95 al quinto tentativo). Dulcis in fundo, sono caduti anche tre primati italiani nelle staffette 4×200. Le Fiamme Gialle, che schieravano un quartetto di altissimo livello con Lorenzo Valentini, Michele Tricca, Francesco Patano e Marco Lorenzi, hanno migliorato il primato nazionale promesse con 1’27”13. Primato juniores maschile per i ragazzi della Cariri Rieti (Gianluca Martino, Enrico Nobili, Jonathan Capuano, Virginio Vigliotti), che ha fermato il cronometro in 1’29”02. La Bracco Atletica Milano (Laura Gamba, Beatrice Mazza, Flavia Battaglia e Marta Maffioletti) ha realizzato il record nazionale promesse femminile nella scia delle campionesse italiane dell’Esercito (quartetto formato da Ilenia Draisci, Anna Laura Marone, Francesca Doveri e Chiara Bazzoni) che ha trionfato in 1’37”27.