Nei giorni intensi che hanno preceduto la maratona di Roma è avvenuto anche l’incontro tra Papa Francesco e la corsa. Questo importante momento (mercoledì 19 marzo) ha avuto come protagonista il Progetto Purosangue, animato da Massimiliano Monteforte e Nico Pannevis.
La prima espressione del progetto a vedere la luce fu il cortometraggio (Purosangue) realizzato nel 2012, cui hanno fatto seguito numerose iniziative tese da una parte a ribadire il “No” assoluto al doping e dall’altra a favorire la crescita, attraverso il binomio corsa-istruzione, delle popolazioni del Kenya e, da alcuni mesi, del Mozambico. Correre è al fianco di Purosangue come media partner.
In particolare, nell’ottenere l’incontro con il Santo Padre ha giocato un ruolo fondamentale una delle ultime iniziative realizzate da Max e Nico con il proprio staff: l’attività di istruzione e sport nella comunità di Oviveiro in Mozambico «I piccoli grandi campioni che alleniamo e facciamo sognare, senza illuderli, dando loro gli strumenti, insegnando loro – si dice in questi casi – “a pescare, non ad aspettare che qualcuno ti porti il pesce quando hai fame”. Abbiamo portato il nostro impegno più grande sul sagrato di San Pietro – ha proseguito Max – e, ciliegina sulla torta, domenica alla Maratona di Roma ha corso il nostro primo maratoneta del Mozambico, Livaldo Cheva, un ragazzo speciale che fa tantissimo per la sua comunità . Un operaio che lavora nel centro di accoglienza e formazione per bambine orfane O Viveiro, a Chitima, in Mozambico. Pittore, assistente muratore, Livaldo ha sempre avuto una passione per la corsa. Correva, da bambino, per andare a scuola. Quando è morto il papà aveva 15 anni, ha dovuto smettere di studiare e ha iniziato a lavorare, per mantenere la mamma e i fratelli, purtroppo tutti scomparsi. Adesso Livaldo ha 36 anni, è sposato, ha 3 bambini. Si merita una vita normale… anche correndo».