Il guardiano della collina dei ciliegi è un romanzo ispirato alla vita del maratoneta giapponese Shizo Kanakuri, passato alla storia per avere terminato una 42 km in più di 54 anni, dopo essere sparito mentre gareggiava. Durante le Olimpiadi di Stoccolma 1912, infatti, si fermò forse per bere e poi fuggì, facendo perdere le sue tracce per molto tempo. Solo nel 1967 venne invitato di nuovo in Svezia per finire, finalmente, la sua prova.
Prima volta alle Olimpiadi per il Giappone
Shizo, corridore di talento sin da giovanissimo, partecipò ai Giochi dopo un viaggio lungo e movimentato verso la capitale svedese. Poté farlo grazie all’Università di Tokyo, agli allenamenti con Kano Jigoro (fondatore tra l’altro del judo) e perché l’imperatore aveva deciso per la prima volta di mandare una delegazione di atleti ai Giochi, nell’ottica di migliorare i rapporti del Paese con l’Occidente.
Scomparsa ed espiazione
Il maratoneta era uno dei favoriti della viglia. A meno di 7 km dal traguardo, però, accadde qualcosa mai del tutto chiarito: prima si fermò e poi sparì, dandosi alla fuga. Dopo varie ricerche, venne dato per disperso. Da questo episodio, nel libro prende il via una storia travagliata che porta il protagonista prima a nascondersi per la vergogna, poi a ritrovare la pace come guardiano di una collina di ciliegi.
Tra realtà e finzione, il romanzo racconta l’esistenza di un uomo che, grazie anche al contatto con la natura, ritrova poi se stesso e la sua identità, riuscendo alla fine a saldare i conti con il passato e a riprendere in mano la propria vita.
Kanakuri, mancato nel 1984, è oggi considerato il padre della maratona giapponese.
L’autore
Franco Faggiani è un giornalista che ha lavorato nelle zone più calde del mondo. Ama molto la montagna, principale ambientazione del suo precedente romanzo, La manutenzione dei sensi, per il quale ha ottenuto diversi riconoscimenti e un grande successo di pubblico e critica. È inoltre autore di manuali sportivi, guide e biografie.