Grande spettacolo al Meeting di Rieti, ultima tappa del circuito IAAF World Challenge

Grande spettacolo al Meeting di Rieti, ultima tappa del circuito IAAF World Challenge

09 Settembre, 2013

Lo Stadio Raul Guidobaldi di Rieti, conosciuto come il tempio del mezzofondo, non ha tradito le attese neanche quest’anno e ha regalato grandi prestazioni cronometriche in un divertente pomeriggio di sole settembrino.

Nonostante diverse defezioni il meeting sabino, ultima tappa del circuito IAAF World Challenge, ha saputo regalare eccellenti prestazioni cronometriche nelle corse.

Silas Kiplagat ha riscattato il sesto posto dei Mondiali di Mosca vincendo per il secondo anno consecutivo i 1500 metri in 3’30”13.
La gara di Rieti è stata lanciata su ritmi veloci prima da Ismael Kombich ai 400 in 53”48. La seconda lepre Collins Cheboi ha preso la testa guidando agli 800 metri in 1’50”73 e ai 1200 metri in 2’47”73 ai 1200 prima che Kiplagat prendesse la testa della gara a 300 metri dalla fine. Kiplagat ha realizzato il quarto tempo mondiale dell’anno trascinado con sé il bronzo mondiale di Mosca Johan Cronje che con 3’31”93 ha stabilito il record sudafricano. I primi nove hanno stabilito tutti il proprio primato personale o stagionale. Il marocchino Mohamed Moustaui ha stabilito il proprio record stagionale con 3’32”08 trascinando con sé anche il neozelandese Nick Willis che è sceso sotto il proprio record stagionale con 3’32”87.

Negli 800 metri Musaeb Balla é sceso per la prima volta sotto il muro dell’1’44” correndo in 1’43”93, nuovo record del Qatar. Dopo un passaggio velocissimo ai 400 in 49”08 dell’ex campione del mondo under 18 Leonard Kirwa Kosencha l’ex quattrocentista ad ostacoli statunitense Brandon Johnson ha preso le redini della gara ai 500 prima di passare ai 600 in un ottimo 1’18”56. Balla ha preso la testa all’ingresso del rettilineo finale e con un grande rettilineo finale. Edwin Melly, bronzo ai Mondiali Juniores di Barcellona, ha fermato il cronometro in 1’44”49 precedendo Johnson di sei centesimi di secondo. Ottima gara anche per l’irlandese Mark English che è sceso sotto l’145” per la seconda volta in questa stagione con 1’44”89.

Negli 800 metri femminili è tornata ad esprimersi a grandi livelli la sudafricana Caster Semenya che dopo un grande sprint sul rettilineo finale ha fermato il cronometro sotto i 2 minuti per la prima volta in questa stagione con 1’58”92. La keniana Nelly Jepkosgei ha stabilito il suo record personale con 1’59”40 precedendo la campionessa europea indoor Natalia Lupu (1’59”52) e la britannica Hannah England (2’00”39).

Otto atlete hanno migliorato il proprio personale sui 3000 metri, una delle migliori gare per densità di risultati di tutto il meeting. Mercy Cherono, argento ai mondiali sui 5000 metri, si è aggiudicata la gara in 8’35”97 precedendo Sylvia Kibet (8’37”47), la junior Agnes Tirop (8’39”13) e l’olandese Susan Kujken (8’39”65). Margherita Magnani ha stabilito il suo terzo record personale della stagione dopo quelli degli 800 e dei 1500 correndo in 9’00”25.

Molto emozionanti anche i 3000 metri che hanno concluso uno splendido pomeriggio di atletica al Raul Guidobaldi. Edwin Soi ha preceduto di appena sei centesimi di secondo lo statunitense Ben True in 7’36”53. True ha polverizzato il suo record personale di sei secondi con 7’36”59. Cyrus Rutto ha superato nel finale Caleb Ndiku nella lotta per il terzo posto fermando il cronometro in 7’37”57.

Il meeting reatino ha regalato quattro record del meeting. Sally Pearson, argento a Mosca nei 100 ostacoli, ha fermato il cronometro migliorando il record della pista con 12”64 precedendo la giamaicana Andrea Bliss (12”93). Micol Cattaneo ha realizzato 13”31.

Nelle gare del lancio del martello valevoli come tappa finale del Challenge IAAF della specialità la polacca Anita Wlodarczyk si è aggiudicata sia la gara con il record del meeting di 76.57 (con altri due lanci lanci oltre i 75 metri di 75.07 e 75.14) che la classifica del circuito. La polacca, argento a Mosca, si è presa la rivincita sulla campionessa mondiale Tatyana Lysenko (73.90).

L’ungherese Krisztian Pars ha dominato la gara di Rieti con 79.80 precedendo il campione del mondo Pawel Fajdek (76.29) e due veterani delle pedane del martello come Szymon Zyolkowski (75.30) e Nicola Vizzoni (74.50). Nonostante la sconfitta di Rieti Fajdek ha conservato la sua leadership nella classifica finale del lancio del martello alivello maschile.

Il record dello stadio Guidobaldi è caduto anche nel disco femminile dove la croata Sandra Perkovic ha ottenuto il lancio della vittoria con 66.12m precedendo la polacca Zaneta Glanc (62.24), il bronzo mondiale di Mosca Yarelis Barrios (61.98) e l’argento iridato Melina Robert Michon (61.62) in una gara che vedeva al via tutto il podio di Mosca.

Lo sprinter statunitense Walter Dix, argento ai mondiali di Daegu sui 200 e bronzo olimpico a Pechino sui 100 e sui 200, è tornato ad esprimersi sotto i 10 secondi sui 100 metri con 9”99 precedendo wani Chambers (10”09) e Ryan Bailey (10”10). Bene anche Fabio Cerutti che ha migliorato il suo record stagionale con 10”27.

Nei 200 metri sono da registrare le vittorie giamaicane di Rasheed Dwyer con 20”30 e di Carrie Russell nella gara femminile in 22”62. Eccellente ancora una volta Matteo Galvan che ha firmato il secondo personale in due giorni con 20”50 quarant’otto ore dopo il 45”35 sui 400 a Bruxelles. Rasheed McDonald ha vinto l’insolita gara dei 300 metri con la migliore prestazione mondiale dell’anno e il record della pista di 31”97 nella gara che ricordava Pietro Mennea, che qui stabilì la migliore prestazione mondiale con 32”28 nel 1979. McDonald éstato premiato dal grande Tommie Smith, ospite speciale a Rieti insieme a Alberto Juantorena per ricordare Mennea. Diego Marani ha fermato il cronometro in un ottimo 32”85 superando Lorenzo Valentini (33”13).

Un’altra vittoria giamaicana è arrivata dai 400 femminili dalla quarta classificata dei mondiali Stephanie McPherson che ha fermato il cronometro in 50”00 netti precedendo di 19 centesimi di secondo la specialista dei 400 ostacoli Kaliese Spencer che ha stabilito il suo record personale con 50”19.

Irina Gordeeva ha battuto di tre centimetri la campionessa olimpica Anna Chicherova nel salto in alto donne con 1.99 al termine di una gara perfetta senza errori fino a 1.99. Pedro Pablo Pichardo, argento a Mosca, si è aggiudicato il triplo maschile con 16.56.