Roma. Non è lui. Non è Bolt. Non è Usain. E’ la sua fotocopia imbruttita quella che si è vista al Golden Gala romano con oltre 50.000 spettatori paganti. E pensare che almeno il 50 se non il 60% di coloro che si sono assiepati in tribuna erano giunti per lui. Il giamaicano pluricampione mondiale e olimpico, ha forse centrato la miglior partenza di sempre, lui che solitamente difetta proprio al momento dello sparo. Dopo metà gara quando tutti si attendevano la sua proverbiale progressione che l’avrebbe portato vincitore per la gioia del pubblico romano nel Golden Gala dedicato a Pietro Mennea, il ventiseienne caraibico si è indurito, le ginocchia erano sorde alle sollecitazione del resto del corpo, così Justin Gatlin lo ha giustiziato, gli ha sparato un colpo secco, non lo ha tramortito, ma lo ha battuto chiudendo in 9”94, un centesimo in meno di Usain. Un soffio, un respiro, un nonnulla, il re è per una sera sceso dal trono. Un campanello d’allarme? Presto forse per dirlo, la stagione è ancora giovane, ma qualcosa non ha funzionato. Bolt era imbattuto in queste gare, l’unica sua sconfitta, se così la vogliamo chiamare, quella due anni fa a Daegu al mondiale, quando al via dei 100 m venne squalificato per falsa partenza. Dunque quest’anno, se vorrà rivincere il mondiale, dovrà arrivare nei primi tre ai trials giamaicani di fine giugno, mentre nei 200 potrà godere di una wild card essendo campione mondiale in carica. Bolt non l’ha presa benissimo, ha atteso qualche istante osservando il tabellone luminoso che riproponeva la volatona. Poi ha ammesso che dovrà lavorare molto, ancora. Justin Gatlin, già terzo a Londra, già aveva dato segnali di fumo interessanti a Doha impressionando il cronometro a 9”91, allora, in attesa di vedere altre sfide di valore con Tyson Gay e Yoahn Blake, tocca, quest’anno a Usain Bolt inseguire. Nei 100 m il nostro Tumi chiude settimo in 10”29, meno bene di Gavardo dove aveva vinto in 10”19. In campo azzurro esce alla grande da questo Golden Gala Giordano Benedetti, che sigla un meraviglioso 1’44”77, negli 800 m, sesto italiano di sempre, dopo Fiasconaro, Longo, Sabia, Benvenuti e D’Urso. Benedetti, nella prova vinta dal finto diciannovenne Aman, si è preso il lusso di battere personaggi del calibro di Asbel Kiprop. Bene anche Daniele Greco con 17,04, secondo alle spalle di Taylor, campione olimpico, così pure le tre ragazze nei 100 hs con Veronica Borsi in 12”97, Marzia Caravelli in 13”01 e Cattaneo in 13”07. Una piccola delusione ce l’ha invece regalata Alessia Trost nell’alto dove ha valicato l’asticella a 1,88. L’inesperienza gioca brutti scherzi, specie se si pensa che incontrando in ascensore Blanka Vlasic, il fenicottero italiano ha abbassato lo sguardo…
Il Golden Gala Pietro Mennea ha regalato un grande 5.000 m. A proposito dove era Meucci? Perché ha optato per le gare statunitensi di New York e Eugene, dove non ha fatto una gran figura, disertando Roma? Vallo a capire. Dopo 12 giri e mezzo ha vinto con il miglio crono dell’anno l’etiope Alamirew con 12’54”95, ultimo giro in 54”02.
La Rai ha offerto almeno tre ore e mezza di diretta, intervallata sui Raisport 2 (la prima parte sino alle 21,00), poi su Rai 3. Quello che onestamente dobbiamo capire è perché i salti di Alessia Trost non si sono visti, quelli di Gibilisco, bravo con 5,60, uno solo registrato, per dare spazio a una inutile intervista con Nicoletta Romanof. Le interviste sono state molte, forse troppe, togliendo spazio alla diretta. Poi il passaggio tra una rete e l’altra ha tolto agli spettatori, per i soliti ingombri pubblicitari, molti giri della gara dei 5.000 m.
A proposito di Pietro Menna: ha osservato tutto da lassù. Ha sorriso, ma a un certo un punto ha pure detto: ma non potevano fare una gara tutta dedicata a me, magari sui 200 m? Ma forse sarà per il prossimo anno…
La cronaca
Oltre 52.000 spettatori festanti hanno assistito alla magica notte del Golden Gala Pietro Mennea in una fresca serata allo Stadio Olimpico di Roma.
In una serata nella quale non sono certo mancate le emozioni a partire dalla vittoria neanche troppo a sorpresa di Justin Gatlin su Usain Bolt sui 100 metri, la quinta tapppa della IAAF Diamond League ha regalato tre migliori prestazioni mondiali dell’anno realizzate da Yenew Alamirew dell’Etiopia sui 5000 maschili con 12’54”95, dall’altro etiope Mohamed Aman sugli 800 metri maschili con 1’43”61 e dalla campionessa del mondo Amantle Montsho del Botswana, vincitrice sui 400 in 49”87. Oltre alla sconfitta di Bolt il grande meeting capitolino ha fatto registrare altre grandi sorprese come la vittoria dell’ivoriana Murielle Ahouré sui 200 in 22”36 sulla campionessa olimpica Allyson Felix e il successo del tedesco Raphael Holzdeppe nel salto con l’asta con 5.91 sul campione olimpico francese Renaud Lavilllenie (5.86).
In chiave italiana vanno ricordati soprattutto il sontuoso 1’44”67 del trentino Giordano Benedetti sugli 800 metri, il secondo posto di Daniele Greco nel triplo con 17.04 a quattro centimetri dal campione olimpico e mondiale Christian Taylor e il quinto posto in 12”97 della neo primatista italiana dei 100 ostacoli Veronica Borsi.
5000 metri maschili: Lo Stadio Olimpico ha fatto registrare i primi tre tempi stagionali al di sotto della barriera dei 13 minuti in questa stagione. E’ stata una gara degna della magica tradizione del Golden Gala. Alla fine di un emozionante sprint negli ultimi 120 metri il giovane etiope Yenew Alamirew (già noto in Italia per aver vinto alla Notturna di Milano nel 2010) che ha avuto la meglio sul primatista mondiale juniores Hagos Gebrehiwet, anche lui finito abbondantemente sotto i 13 minuti con il tempo di 12’55”73. Terzo posto per il giovane keniota Isiah Koech in 12’58”85 davanti a John Kipkoech (13’01”64)e al vincitore del Prefontaine Classic di Eugene (13’02”54).
800 metri maschili: L’etiope Mohamed Aman non sente la fatica dopo la vittoria di Sabato a Eugene e conquista una fantastica vittoria in 1’43”61 strappando a David Rudisha la migliore prestazione mondiale dell’anno sugli 800. Alle sue spalle brillano il giovane talento francese Pierre Ambroise Bosse (bronzo europeo a Helsinki) che ha polverizzato il record personale con 1’43”97, il sudafricano André Olivier, terzo in 1’44”37 e, in chiave azzurra, il trentino Giordano Benedetti che con 1’44”67 ha realizzato il sesto crono all-time in Italia conquistando di diritto la maglia azzurra per i Mondiali di Mosca.
1500 metri femminili: La svedese di origini etiopi Abeba Aregawi ha vinto per il secondo anno consecutivo al Golden Gala battendo in uno sprint negli ultim 300 metri la giovane Genzebe Dibaba in 4’00”23. La sorellina di Tirunesh Dibaba ha chiuso in seconda posizioni in 4’01”62 davanti alla campionessa mondiale Jennifer Simpson che torna a grandi livelli con 4’02”30. La Aregawi, che lo scorso anno vinse a Roma da etiope in 3’56”54, ha fatto sua la terza gara in Diamond League dopo i successi stagionali di Doha e New York. “A Doha avevo corso un grande tempo. A Roma contava soprattutto vincere. Per questo è stata una gara tattica”, ha dichiarato la Aregawi.
Brava anche Margherita Magnani che ha migliorato il suo record personale portandolo a 4’08”82.
3000 siepi femminili: Milcah Chemos ha conquistato il successo in 9’16”14 migliorando il suo limite stagionale. Il successo del Kenya è stato completato dalla primatista mondiale stagionale Lidya Chepkirui, che è scesa a sua volta sotto i 9’20” con 9’18”10 precedendo il bronzo olimpico di Londra Sofia Assefa, prima delle etiopi in 9’21”24.
IL MEGLIO DEL GOLDEN GALA
100 metri maschili: La gara clou di tutto il meeting che ha catalizzato l’attenzione degli appassionati presenti all’Olimpico e gli spettatori di tutto il mondo incollati davanti alla televisione. Nella notte dedicata a Mennea i fari erano puntati sulla sfida tra Usain Bolt, vincitore delle ultime due edizioni del Golden Gala, e l’uomo del momento Justin Gatlin, vincitore delle prime tappe della Diamond League a Doha e Eugene. Lo statunitense era più in forma avendo debuttato ad inizio Maggio mentre Bolt era all’esordio in diamond League dopo il 10”09 sulle Isole Caymane di un mese fa. Bolt ha avuto un tempo di reazione migliore ma Gatlin ha avuto una seconda metà gara da manuale e ha conquistato la vittoria per un solo centesimo in 9”94.
“Ho eseguito alla perfezione la gara, soprattutto nella seconda parte della gara, aspetto che ho curato molto in allenamento. E’ un grande onore battere un campione che è entrato nella leggenda dello sport”, ha dichiarato Gatlin.
“Sono partito bene e ho perso la gara. E’ davvero ridicolo. Non ho corso male ma ora dovrò sedermi con il mio allenatore, guardare il video della gara e analizzare cosa é successo. Sono onorato di aver gareggiato in un meeting intitolato a Mennea che ha fatto grande lo sport italiano”, ha detto Bolt
Salto con l’asta maschile: Nella serata delle sorprese cade un altro grande favorito Renaud Lavillenie che non riesce a ripetere il successo di Eugene.Pur saltatndo 5.86 il francese deve inchinarsi al tedesco Raphael Holzdeppe (ex campione mondiale juniores) che vola a 5.91 ed eguaglia il record personale. Altri due uomini superano 5.80: Malte Mohr è terzo con 5.86 con un numero maggiore di errori rispetto a Lavillenie e il trentacinquenne Bjorn Otto, quarto con 5.80.
200 metri femminili: Nella serata delle sconfitte eccellenti la campionessa olimpica Allyson Felix perde lo scettro dei 200 metri contro Murielle Ahouré che firma la sua seconda vittoria consecutiva a Roma con il nuovo record della Costa d’Avorio di 22”36.
400 metri femminili: Amantle Montsho continua il suo dominio stagionale vincendo la sua quarta gara del 2013 in Diamond League (dopo Doha, New York e Eugene) firmando la migliore prestazione mondiale dell’anno con 49”87, quattro centesimi più veloce rispetto alla gara di Doha. Francena McCorory degli Stati Uniti ha ripetuto il secondo posto di Eugene dietro alla donna del Botswana chiudendo in 50”05
.Salto triplo maschile: Molto bravo il pugliese Daniele Greco che ha sfiorato il clamoroso colpaccio di battere il campione olimpico e mondiale Christian Taylor che acciuffato la vittoria al quarto tentativo con 17.08 dopo essersi trovato in svantaggio alla terza prova quando Greco ha piazzato un salto da 17.04. Oltre i 17 metri anche il primatista mondiale indoor Teddy Tamgho che ottiene 17.01. Fabrizio Schembri si comporta molto bene arrivando a 16.85 confermando l’ottimo stato di salute del triplo italiano
Salto in alto femminile: Anna Chicherova e Svetlana Shkolina, oro e bronzo alle Olimpiadi si sono divise equamente il primo posto con 1.98 dopo lo spareggio. Entrambe hanno superato tutte le misure fino a 1.95 al primo tentativo e 1.98 alla seconda prima di tentare invano i 2.01. Appaiate in classifica, si è andati al Jump-off (spareggio). Dopo errori a 2.01 e 1.99 hanno superato 1.97 prima di decidere di spartirsi la vittoria e i punti della Diamond Race. Blanka Vlasic chiude al terzo ma con 1.95 migliora l’1.94 di New York. Alessia Trost supera a fatica 1.88 al terzo tentativo ma si ferma a 1.92. Forse ha sentito troppo l’emozione di gareggiare con atlete ammirate fino a poco tempo fa davanti alla televisione. In conferenza stampa aveva detto: “Quando ho visto Blanka Vlasic in ascensore, non ho avuto il coraggio di guardarla in faccia.Ero troppo emozionata di stare vicina al mio idolo. Per me il salto in alto è sempre stato Blanka Vlasic. Per me gareggiare con queste campionesse è come aggiungere le stelline in cielo”, aveva detto prima del meeting la Trost
100 ostacoli femminili: Davvero brava Veronica Borsi che, pochi giorni dopo il record italiano di 12”76 a Orvieto, si è confermata sotto il muro dei 13 secondi con 12”97 ottenendo un quinto posto in Diamond League pregevole in una gara piena di formidabili statunitensi. La vittoria è andata all’ex campionessa olimpica di Pechino Dawn Harper che con 12”65 ha portato a casa il quarto successo all’Olimpico battendo la connazionale Lolo Jones (12”70) e Ginnie Crawford (12”90).
Salto in lungo femminile: Molto avvincente la sfida tutta statunitense tra la campionessa olimpica e il bronzo Janay DeLoach Soukup che si è decisa negli ulti salti. Reese vola a 6.94 nonostante un vento contrario di -2.3 m/s che ha resistito fino al quinto salto quando De Loach ha piazzato 6.97. Reese ha prontamente risposto con un salto da 6.99 nonostante un vento di -1.m/s al quinto salto. Cinque donne volano oltre i 6.80 confermando il buon momento della specialità: Shara Proctor 6.91, la vice campionessa olimpica Vera Sokolova 6.87, la campionessa europea indoor Dariya Klishina 6.81
400 ostacoli maschili: Vittoria di misura dello statunitense Johnny Dutch in 48”31 per cinque centesimi di secondo sul vice campione olimpico e bronzo olimpico Javier Culson.
400 metri maschili: Il campione olimpico Lashawn Merritt è l’unico capace di scendere sotto i 45” con 44”96 e batte il saudita Masrahi (45”24).
110 ostacoli maschili: Il russo Sergey Shubenkov, campione europeo indoor e outdoor, si è imposto sull’ex campione mondiale juniores francese PascalMartinot Lagarde (13”31). Emanuele Abate ha chiuso al quinto posto in 13”63.
Lancio del disco femminile: Terzo successo in altrettante gare stagionali di Diamond League per la campionessa olimpica croata Sandra Perkovic che fa volare il disco oltre i 68 metri ottenendo 68.25m dopo il 68.23 di Doha e il 68.48 di New York.
Lancio del giavellotto femminile: La tedesca Christina Obergfoll vince con66.45 la terza gara in Diamond League dopo New York e Eugene
Lancio del peso maschile: Gara con tutto il podio olimpico che fa fatica a decollare e rimane al di sotto dei 21 metri vinta dal campione del mondo tedesco David Storl con 20.70